Basandosi su mappe a tutto cielo della radiazione infrarossa, tra cui fondamentali quelle rilevate dal satellite Planck dell’Agenzia spaziale europea (Esa), un gruppo di ricerca guidato da scienziati della britannica University of Central Lancashire per la prima volta ha calcolato la distribuzione di tutta l’energia luminosa contenuta all’interno della Via Lattea.
Il nuovo studio, ora pubblicato su Monthly Notices of the Royal Astronomical Society, ha anche fornito delle stime sul contenuto di polvere stellare e interstellare della Via Lattea, nonché rivelato come i fotoni stellari (la luce visibile emessa dalle stelle) all’interno della Via Lattea regolino la produzione di fotoni a ben più alta energia, i raggi gamma, attraverso l’interazione con i raggi cosmici. I raggi cosmici sono elettroni e protoni ad alta energia che, inducendo reazioni chimiche nello spazio interstellare, influiscono sulla formazione delle stelle e dei pianeti e sui processi che governano l’evoluzione galattica.
Le nuove scoperte, sottolineano gli autori della ricerca, sono state rese possibili da un nuovo metodo di calcolo che riesce a ricostruire il percorso di tutti i fotoni nella galassia, compresi i fotoni che vengono emessi dalla polvere interstellare in forma di calore.
Tracciando tutti i fotoni stellari ed elaborando un modello di come la Via Lattea dovrebbe apparire alle lunghezze d’onda dell’ultravioletto, del visibile e della radiazione termica, gli scienziati sono stati in grado di ottenere una fotografia completa della luce stellare, così come è distribuita in tutta la nostra galassia.
Per comprendere quanto sia complesso un calcolo di questo tipo, si può fare un paragone pensando di misurare la luce di una lampadina dall’interno della lampadina stessa. In effetti, spiegano i ricercatori, effettuare questo tipo di osservazioni di una galassia dall’esterno è un compito assai più semplice che farlo essendoci immersi dentro, come forzatamente avviene per la Via Lattea.
L’avere ottenuto la distribuzione dell’energia luminosa nella galassia, concludono gli autori, è un passo cruciale per ottenere un quadro completo della nostra galassia e quindi della sua storia evolutiva, ma anche, più in generale, di come si formino le stelle nelle galassie a spirale simili alla Via Lattea.
Per saperne di più:
- Leggi lo studio pubblicato su Monthly Notices of the Royal Astronomical Society “A radiation transfer model for the Milky Way: I. Radiation fields and application to high-energy astrophysics”, di C. C. Popescu, R. Yang, R. J. Tuffs, G. Natale, M. Rushton, F. Aharonian