Per via della sua bassa attrazione gravitazionale, il pianeta Mercurio è sprovvisto di una vera e propria atmosfera come quella terrestre, ma è piuttosto circondato da nubi di particelle provenienti dalla superficie o portate dal vento solare. Anche se questa esosfera è estremamente rarefatta, le osservazioni della sonda Nasa Messenger ne hanno rivelato una certa dinamicità e complessità, dovuta anche a una pioggia di micro-meteoroidi, grani di polvere che vaporizzano sulla superficie del pianeta.
Uno studio compiuto da tre ricercatori del Goddard Space Flight Center della Nasa, pubblicato in estate su Astrophysical Journal Letters, ha ora confermato come questo bombardamento di micro-meteoroidi impatti in maniera significativa sul comportamento dell’esosfera di Mercurio. Mediante simulazioni, i ricercatori sono poi riusciti a spiegare come mai il fenomeno delle “stelle cadenti” si verifichi in maggior parte sulla faccia diurna del pianeta.
Secondo il nuovo studio, questa cosiddetta “asimmetria tra alba e tramonto” è creata da una combinazione tra la lunghezza del giorno di Mercurio (58 giorni terrestri) rispetto alla durata del suo anno (88 giorni terrestri), e il fatto che molti meteoroidi nel Sistema solare viaggino intorno al Sole nella direzione opposta ai pianeti. Siccome Mercurio ruota così lentamente, la parte diurna del pianeta trascorre un tempo sproporzionatamente lungo attraversando il percorso di una delle popolazioni primarie di micro-meteoriti nel Sistema solare.
Questo gruppo, chiamato meteoroidi retrograde, orbita attorno al Sole nella direzione opposta ai pianeti e viaggia, quindi, contro il flusso del traffico planetario nel Sistema solare. In questo modo, le loro collisioni con i pianeti — Mercurio, in questo caso — colpiscono più duramente che se stessero viaggiando nello stesso verso.
Per saperne di più:
- Leggi l’articolo pubblicato su Astrophysical Journal Letters “Reconciling the Dawn–Dusk Asymmetry in Mercury’s Exosphere with the Micrometeoroid Impact Directionality“, di Petr Pokorný, Menelaos Sarantos e Diego Janches