Proprio come Wikipedia, l’enciclopedia libera, la Wiki Science Competition (Wsc) è un concorso fotografico che già dalle regole dà una sensazione di libertà: può partecipare chiunque, non c’è quota da pagare e non c’è limite al numero di fotografie che si possono inviare. Non è nemmeno necessario che siano fotografie: possono essere anche file audio e video e immagini generate al computer. Ci sono pure dei premi, anche se ancora non sono stai annunciati. Ma il “premio” più grande, come ben sa chiunque abbia mai contribuito a Wikipedia, sarà la soddisfazione di aver messo le proprie opere a disposizione dell’archivio di Wikimedia Commons (ne ospita già più di 40 milioni), così che possano essere riutilizzate – liberamente o con licenza Creative Commons – anzitutto nelle voci di Wikipedia ma più in generale da chiunque.
Perché fotografie a tema scientifico? Perché la nostra cultura, dichiarano gli organizzatori del concorso, non può essere immaginata senza la scienza. E in un mondo basato sull’immagine qual è il nostro, parlare della scienza non è sufficiente: occorre anche mostrarla. Ecco allora che servono fotografi e creatori d’immagini per catturare e condividere la scienza da vedere. Ovvero, riprendendo le categorie del concorso dalla pagina Wiki italiana: persone (scienziati nel loro ambiente), immagini al microscopio, file multimediali non fotografici, set d’immagini e tutto il resto – dall’archeologia alla vulcanologia, dalla zoologia alla chimica organica. Immagini astronomiche comprese, aggiungiamo noi.
Veniamo ora alle poche regole ma importanti. Anzitutto il periodo: i contributi possono essere caricati sul sito di Wikimedia, dopo essersi registrati, dalle ore 00:00 di questa notte, mercoledì 15 novembre 2017, fino alle 23:59 del prossimo 15 dicembre. Devono essere opere create da chi le carica (casi particolari, come quello di più autori o di un’intera istituzione, sono affrontati sul sito) e devono essere caricate rilasciandole con apposita licenza libera o nel pubblico dominio. Ed è necessario che siano accompagnate da una buona descrizione scientifica, possibilmente in inglese. Infine è importante la qualità, dunque alta risoluzione (se possibile, almeno due megapixel) e niente elementi di disturbo, come filigrane o loghi.
La selezione avverrà in due fasi: prima a livello nazionale (per i paesi che hanno una giuria nazionale, com’è quest’anno per la prima volta il caso dell’Italia) o attraverso una giuria internazionale di secondo livello (per tutti gli altri paesi), poi a livello internazionale. Grazie al contributo della Scuola Normale Superiore di Pisa l’Italia premierà inoltre le foto migliori anche a livello nazionale. La giuria, per l’Italia, è composta da Gianna Maria Contini (medicina), Alberto Magliozzi (fotografia), Alessandro Marchetti (chimica, nonché membro del comitato accademico del concorso), Mario Pasquato (astrofisica), Federico Rastrelli (chimica), Stefano Salvia (storia della scienza) e Mascha Stroobant (biologia).
E se ancora avete bisogno di un incoraggiamento, segnaliamo che la rappresentanza italiana è molto nutrita anche nella giuria internazionale. Insomma, in bocca al lupo a chi partecipa, e soprattutto grazie in anticipo: anche Media Inaf, infatti, è debitrice a Wikimedia Commons – e a tutti coloro che vi contribuiscono – per immagini e animazioni. Magari ritroverete la vostra opera – e il vostro nome – proprio su queste pagine.
Per partecipare: