Al passo con i tempi, è il caso di dirlo! Vi è mai capito di scattare un selfie, magari con un bel panorama alle spalle, e riguardandolo subito dopo di accorgervi della presenza di un ospite indesiderato? Nel gergo di Internet si chiama photobombing, ed è quello che è successo al rover della Nasa Curiosity su Marte durante uno scatto in cima al crinale di Vera Rubin. Proprio dietro al braccio robotico appare il Monte Sharp, già protagonista di numerose avventure e disavventure del simpatico rover “ammartato” nel 2012.
Curiosity si trova su questa particolare cresta rocciosa piena di ossido di ferro (chiamata così in onore dell’omonima astronoma americana scomparsa lo scorso dicembre) ormai da qualche mese e ora si appresta a cominciare una nuova scalata, verso la pista argillosa che potete vedere dietro il rover.
L’immagine è un mosaico di dozzine di scatti realizzati dal Mars Hands Lens Imager (Mahli) lo scorso 23 gennaio (sol 1943).
Dal giorno dell’arrivo su Marte, il robottino della Nasa ha percorso “ben” 18 chilometri all’interno del cratere Gale e non sempre – in questi anni – il viaggio è andato come previsto. Rocce appuntite, malfunzionamenti degli strumenti, sabbia e detriti in ogni dove. Nonostante i mille e più imprevisti, il rover a sei ruote ha sempre ripreso il lavoro studiando e analizzando campioni di suolo marziano effettuando numerosi drill, cioè mettendo in funzione il trapano di bordo.
Nell’immagine qui sopra potete osservare alcuni dei target attraversati da Curiosity come la “Yellowknife Bay” (letteralmente la Baia del Coltello giallo), cioè dove la missione ha trovato nel 2013 le prove di un passato fluvio-lacustre abitabile. Certo, abitabile magari solo per microbi o poco più, ma ciò vuol dire che un tempo, sul pianeta rosso, c’erano le condizioni per la vita.
Per saperne di più:
Guarda su MediaInaf Tv il servizio video di Davide Coero Borga: