LO STUDIO SU ASTRONOMY & ASTROPHYSICS

Quel pianeta nato sotto il segno dell’Ofiuco

Cosa ha tracciato quei solchi immortalati da Alma nel disco protoplanetario As 209, nella regione di formazione stellare dell’Ofiuco, a 410 anni luce da noi? Secondo uno studio guidato da Davide Fedele dell’Inaf di Arcetri, portano la firma di un grande pianeta, in orbita molto distante dalla stella centrale

     26/02/2018

Il disco protoplanetario As 209. Crediti: Alma (Eso/Naoj/Nrao)/ D. Fedele et al.

Annidato nella giovane regione di formazione stellare Ofiuco, a 410 anni luce dal Sole, un affascinante disco protoplanetario, chiamato As 209, si fa lentamente scolpire. Questa meravigliosa immagine è stata ripresa, usando il telescopio ad alta risoluzione Alma, da un team guidato da Davide Fedele dell’Inaf di Arcetri, e  svela una struttura curiosa di anelli e buchi nella polvere che circonda una giovane stella.

I dischi protoplanetari sono piani densi di gas e polvere che ruotano e che circondano stelle appena formate. Essi forniscono la materia che un giorno diventerà dei pianeti orbitanti, lune e corpi minori. Con meno di un milione di anni di età, questo sistema è molto giovane, ma possiede già due lacune chiare che sono state scolpite nel disco.

La lacuna esterna è profonda, larga e in gran parte senza polvere, il che suggerisce agli astronomi che un pianeta gigante di quasi la massa di Saturno stia orbitando qui – a circa 800 minuti-luce dalla stella centrale, pari a più di tre volte la distanza tra Nettuno e il Sole! Mentre il pianeta scava il suo cammino, la polvere si accumula al bordo esterno della sua orbita, creando anelli ben definiti nel disco. La lacuna nella polvere più sottile e interna potrebbe essere stata formata da un pianeta più piccolo, ma lo studio guidato da Fedele, pubblicato su Astronomy & Astrophysics, suggerisce l’intrigante possibilità che il pianete grande e distante abbia in effetti creato entrambi i solchi.

Il pianeta simile a Saturno, così lontano dalla sua stella centrale, solleva domande affascinanti sulla formazione dei pianeti ai bordi dei dischi protoplanetari su scale di tempo così corte.

Fonte: comunicato stampa Eso

Per saperne di più: