Con il voto favorevole del Senato, il Congresso degli Stati Uniti ha approvato lo scorso 21 marzo il bilancio federale per l’anno fiscale 2018 da 1300 miliardi di dollari, che prevede un finanziamento di 20.7 miliardi di dollari per la Nasa, l’agenzia spaziale americana. Si tratta di uno stanziamento superiore di 1.6 miliardi rispetto a quanto richiesto dalla stessa agenzia per l’anno in corso.
Seguendo le indicazioni dello Aerospace Safety Advisory Panel, il Congresso ha approvato una voce di bilancio aggiuntiva di 350 milioni di dollari per costruire una seconda rampa di lancio per il nuovo Space Launch System (Sls), in modo da accelerare la tempistica per la Exploration Mission-2, il primo volo della capsula Orion con equipaggio a bordo, nonché per potenziare le capacità dell’agenzia di gestire lanci di carichi pesanti, anche verso la Stazione spaziale internazionale.
Fra le varie misure in controtendenza con quanto richiesto dal governo sia per il budget 2018 che per quello del prossimo anno, vengono tra l’altro previsti i 100 milioni di dollari per il programma educativo della Nasa. Ma soprattutto, per quanto riguarda l’astrofisica, sono stati stanziati 150 milioni di dollari per il telescopio spaziale WFirst, il Wide Field Infrared Survey Telescope, un programma che l’attuale amministrazione statunitense vorrebbe cancellare nel budget 2019, come abbiamo riportato in un recente articolo.
«Il budget Nasa 2018 concesso dal Congresso, superiore quasi l’8 per cento alle richieste presentate, mostra l’importanza strategica per gli Stati Uniti del settore spazio e delle ricerche scientifiche che esso permette», commenta Luca Valenziano dell’Inaf. «Sono state riammesse importanti missioni per lo studio del clima, esplorazioni planetarie, l’importante attività di education e tenuta aperta la possibilità di realizzare la missione WFirst, già minacciata di cancellazione per il costo molto elevato e che ha come obbiettivo lo studio della materia e energia oscura e di pianeti extrasolari».
Il Congresso, in cambio di questa apertura di credito per WFirst, chiede all’agenzia di riclassificare la missione in classe di rischio A, dalla classe B in cui viene attualmente gestita. «Nei prossimi 60 giorni Nasa dovrà presentare un piano di sviluppo e operazione per WFirst, tenendo conto dei rischi che una missione così impegnativa comporta», spiega Valenziano. «Il Congresso Usa non vuole rischiare un incremento continuo di costi e ripetere l’esperienza del James Webb Space Telescope. Jwst rischia ora, infatti, di eccedere il tetto degli 8 miliardi di dollari già investiti».