IPERSALINI COME GLI OCEANI DELLE LUNE DI GIOVE

Due laghi alieni sotto il ghiaccio canadese

Una collaborazione tra Stati Uniti e Canada ha permesso l’individuazione di due nuovi laghi subglaciali nel nord del Canada. Le loro acque profonde e molto salate hanno caratteristiche potenzialmente simili a quelle degli oceani ghiacciati dei satelliti di Giove

     12/04/2018

Ubicazione del Devon Ice Cap, una fra le più grandi calotte di ghiaccio dell’artico canadese. Crediti: Google Maps

Devon Ice Cap è una tra le zone più remote del pianeta. Cercandola su Google Earth, si finisce su quella serie infinita di isole ghiacciate poste tra la Groenlandia, il Canada ed il Polo, proprio quelle isole grandi e irregolari che, guardando il mappamondo quando eravate piccoli, vi hanno fatto probabilmente domandare cosa diavolo ci fosse laggiù. A questa domanda ha provato a rispondere un team di ricercatori che, grazie ad una collaborazione scientifica tra Canada, Stati Uniti e Gran Bretagna, è andato a monitorare quei ghiacci remoti con aerei dotati di radar. Coordinatrice dello studio, appena pubblicato sulla rivista Science Advances, è Anja Rutishauser, attualmente dottoranda presso l’Università canadese di Alberta ma con già in programma un trasferimento in Texas dopo il PhD.

La scoperta è stata interessante perché guardare sotto i ghiacci può portare fondamentalmente a due risultati: o si trova roccia o si trova altra acqua. Questa volta i ricercatori dell’Istituto di geofisica dell’Università del Texas (Utig), coadiuvati dalla Nasa, hanno trovato acqua, e precisamente due laghi subglaciali. I laghi subglaciali attualmente conosciuti sono in realtà più di quattrocento, di cui l’assoluta maggioranza in Antartide con alcune eccezioni in Groenlandia, ma quelli appena scoperti sono allo stato attuale gli unici ritrovati in Nord America.

Fin qui, diciamo, che la ricerca non sembra proprio rivoluzionaria. Un dato, tuttavia, rende la questione molto più interessante. Pare infatti che questi due nuovi laghi, a differenza di tutti gli altri, contengano acqua salatissima. Se infatti tutti i laghi subglaciali sono interessanti laboratori per ipotesi sulla vita fuori dalla Terra, i laghi di Devon Ice Cap sembrano avere caratteristiche di ipersalinità molto vicine a quelle di Europa, una delle lune di Giove, ma anche di molti altri satelliti simili.

Panorama del Devon Ice Cap, dove due laghi si nascondono a 750 metri sotto i ghiacci. Crediti: Anja Rutishauser

Nel 2011, i ricercatori dell’Utig hanno infatti dimostrato un’altissima probabilità che il satellite Europa possa contenere laghi analoghi ed ipersalini che giacerebbero in forma liquida sotto un guscio superficiale ghiacciato e praticamente impenetrabile.

I laghi scoperti in Canada si trovano sotto calotte di ghiaccio che, grazie all’esplorazione radar, sappiamo essere tra i 550 a 750 metri. Sono dunque luoghi praticamente isolati ed inviolati da almeno 120mila anni e questo fatto, unito alla forte salinità, ne fa ambienti dalle caratteristiche potenzialmente aliene, ed è per questo che sono così interessanti per Anja Rutishauser: potrebbero contenere vita microbica estremamente resistente e soprattutto non contaminata in alcun modo dal mondo industrializzato.

«Se potessimo raccogliere un campione d’acqua», spiega Rutishauser, «potremmo determinare se esiste vita microbica, come si è evoluta e soprattutto come continua a vivere in questo ambiente freddo senza connessioni con l’atmosfera».

Valutando i dati del rilevamento aereo e, in un futuro non lontano, anche i campioni provenienti dal lago, gli scienziati potranno aggiungere un tassello importante nella preparazione della prossima missione Europa Clipper della Nasa: missione che prevede di implementare simili tecniche di telerilevamento per caratterizzare il guscio di ghiaccio di Europa, come ha spiegato il co-autore Donald Blankenship, ricercatore senior di Utig. Blankenship sta guidando proprio lo sviluppo dell’ecoscandaglio radar che penetra nel ghiaccio per la missione Clipper, strumento molto simile a quello usato per scoprire i laghi canadesi. La prossima missione è prevista nella tarda primavera di quest’anno per ulteriori acquisizioni di dati sull’area del lago e sulle calotte glaciali circostanti.

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