Si chiama Riccardo Impavido, ha appena 20 anni ed è iscritto al primo anno di Fisica all’Università di Padova. E da venerdì scorso è il vincitore nazionale del FameLab Italia. Diffuso dal British Council in 30 Paesi in tutto il mondo, il talent show scientifico è dal 2012 anche in Italia, grazie a una collaborazione tra la grande organizzazione culturale britannica e Psiquadro, società di comunicazione scientifica perugina.
Venerdì scorso, 20 aprile, si è svolta a Roma, al National Geographic Festival delle scienze, la finale nazionale di FameLab Italia. In gara 18 giovani, ragazze e ragazzi, che si erano distinti nelle competizioni locali svoltesi negli scorsi mesi in tutta Italia. A Riccardo sono bastati i primi 10 secondi, dei tre minuti che aveva a disposizione, per convincere sia la giuria che il pubblico che era lui il vincitore. Dieci lunghissimi secondi di silenzio in cui il giovane studente di fisica, con estrema pacatezza, ha guardato il pubblico senza parlare. Gli altri 170 secondi gli sono invece serviti per raccontare, con una metafora semplice ma efficacissima, un aspetto della fisica quantistica estremamente complesso: e cioè che il tempo, in questo campo, è una variabile di cui si può fare a meno.
Riccardo era stato selezionato a Padova, dove il FameLab locale è organizzato da Pleiadi Science Farmer, con capofila l’Università di Padova e l’Inaf – Osservatorio astronomico di Padova. Ed è la seconda volta in pochi anni che Padova porta sul palco di Roma un grande talento: nel 2015 era stato l’astrofisico Luca Perri, che ha poi continuato la sua carriera di divulgatore scientifico.
Le concorrenti e i concorrenti finalisti del 2018 sono stati tutti molto bravi ed efficaci, ma Riccardo ha decisamente mostrato l’X factor della comunicazione scientifica. E, per questo, andrà a rappresentare la nostra nazione, a giugno, alla finalissima internazionale di FameLab International 2018 a Cheltenham, in Gran Bretagna.
E se il tempo fosse solo un concetto nella nostra testa? Così si chiede Riccardo sul palco, davanti a centinaia di ragazzi dell’ultimo anno delle superiori che lo hanno ascoltato trattenendo il fiato e lo hanno decretato il migliore con la votazione prevista del pubblico.
Che il tempo che passa sia un concetto relativo ce lo ha dimostrato però anche un’altra persona, sempre venerdì, sempre su quel palco: Amalia Ercoli-Finzi. Una delle massime esperte internazionali in ingegneria aerospaziale, consulente scientifico delle maggiori agenzie spaziali del mondo, Ercoli-Finzi è stata la prima donna in Italia a laurearsi, presso il Politecnico di Milano, in ingegneria aerospaziale. A lei è bastato meno di un minuto per catturare la platea, con due frasi indimenticabili sulle leggi e sulla vita personale di Keplero. Frasi che i 500 ragazzi presenti in sala non si scorderanno mai più: il loro silenzio si è rotto infatti solo quando le hanno cantato un commovente “tanti auguri a te” per il suo ottantunesimo compleanno, che cadeva proprio quel giorno.
Che altro dire? Se qualcuno dovesse chiedere a cosa serve tutto ciò gli risponderei che, a chi era in sala venerdì scorso, ascoltando e vedendo le persone sul palco si è dissolto qualsiasi residuo dubbio sul fatto che l’intelligenza non ha né sesso né età!