Si aprono mercoledì a Teramo, presso il campus universitario di Coste Sant’Agostino, in via Balzarini 1, i lavori del 62esimo congresso annuale della Sait, la Società astronomica italiana. Il tema scientifico dell’evento, organizzato dall’Osservatorio astronomico d’Abruzzo dell’Inaf, è l’astronomia multimessenger: un tema di grande attualità, come ha dimostrato la recente rilevazione delle onde gravitazionali, che ha confermato come l’universo possa essere studiato non solo utilizzando la radiazione elettromagnetica in tutte le bande dello spettro – dal radio all’infrarosso e al visibile, dall’ultravioletto ai raggi X e al gamma – ma anche altri “messaggeri”, quali i neutrini e le stesse onde gravitazionali.
All’interno dei lavori del congresso – che si protrarranno fino a sabato 5 maggio e che prevedono anche un intervento su “Coalescenze di buchi neri e stelle di neutroni” di Marica Branchesi, la scienziata recentemente inserita da Time fra le cento persone più influenti del mondo – si svolgerà un corso di formazione dal titolo “L’astronomia multimessenger: didattica, ricerca, cultura e sviluppo del territorio”, rivolto ai docenti della scuola secondaria di primo e secondo grado. Il corso affronterà problemi relativi all’insegnamento dell’astronomia nella scuola secondaria e al suo utilizzo per facilitare l’apprendimento delle discipline scientifiche mediante lo sviluppo di opportuni percorsi formativi pluridisciplinari da inserire nel piano dell’offerta formativa di ciascuna scuola. Il corso è riconosciuto dal Miur quale formazione e iniziativa di aggiornamento dei docenti.
«Come ogni anno, il congresso vuole essere un momento di incontro tra i ricercatori, per un’astrofisica di avanguardia, i docenti, che diffondono la cultura scientifica nelle scuole, e tutti gli appassionati di scienza in generale e di astronomia in particolare», dice Ginevra Trinchieri, presidente della Sait. «È proprio in questo spirito che il tema di quest’anno è incentrato sull’astronomia multimessenger, che vede l’apertura di un nuovo canale per studiare e capire l’universo che ci circonda. Ne parleremo con chi ne è stato già protagonista. Ed è bello ricordare che questo avviene nel bicentenario della nascita di Padre Secchi, anch’egli protagonista della nascita di una nuova astronomia».
Ed è infatti per ricordare la figura di Angelo Secchi, considerato il fondatore dell’astrofisica stellare in Italia, che nell’ambito del congresso Sait 2018 si terrà – sabato 5 maggio, dalle 9:00 alle 11:00 – una sessione plenaria dedicata all’illustre scienziato, la cui attività si svolse in un momento di grandi rivoluzioni sociali e scientifiche. A seguire, la conferenza pubblica di Eugenio Coccia, rettore del Gran Sasso Science Institute, dal titolo “Le onde gravitazionali, una nuova finestra sul cosmo”, chiuderà i lavori del congresso.
Il programma dettagliato è disponibile su sait2018.oa-abruzzo.inaf.it