POCO GHIACCIO E CLIMA SECCO

Pioggia nel passato di Marte

Sicuramente ora le temperature sono glaciali, ma nella lunga storia del Pianeta rosso la situazione deve essere stata ben diversa: nel passato marziano ci sono state forti e durature piogge, che di conseguenza hanno modellato la superficie rocciosa. Quale la causa di queste precipitazioni?

     03/05/2018

Il Grand Canyon negli Stati Uniti (a) a confronto con un un sistema fluviale dendritico marziano (b). Le lievi differenze morfologiche tra i Terra e Marte possono essere attribuite alla grande differenza di età. Crediti: Google / Landsat / Copernicus (a) e Google / Nasa/Jpl / University of Arizona (b). Immagini rielaborate dall’articolo Ramirez e Craddock (2018), Nature Geoscience

Potrebbe non essere più soltanto una teoria, ma un dato quasi certo: nel passato di Marte c’è stato un clima mite e molto piovoso. È vero che oggi il nostro vicino planetario è un mondo decisamente non abitabile, viste le temperature ben al di sotto la nostra soglia di sopportazione, ma nel corso della sua lunghissima storia (4 miliardi di anni) le cose potrebbero essere state diverse. Il mistero sulle condizioni climatiche del Pianeta rosso non è stato ancora risolto: certo, adesso siamo sicuri della presenza di acqua liquida, ma di recente molti ricercatori hanno posto dubbi sull’abbondanza di ghiaccio nel lontano passato del pianeta. Proprio questo è l’argomento di un recente studio pubblicato su Nature Geoscience da Ramses Ramirez, dell’Earth-Life Science Institute (Tokyo Institute of Technology, Giappone), e Robert Craddock, del National Air and Space Museum’s Center for Earth and Planetary Studies (Smithsonian Institution, Stati Uniti), i quali da anni si occupano di modelli climatici marziani e della storia geologica del quarto pianeta del Sistema solare. Le loro ricerche li hanno portati a ipotizzare che la superficie marziana potrebbe non essere stata dominata dal ghiaccio, ma che le temperature possano essere state piuttosto calde e l’atmosfera incline a rovesci piovosi, con solo piccole aeree coperte dal ghiaccio.

Già l’anno scorso lo stesso Craddock aveva  dimostrato che i cambiamenti nell’atmosfera su Marte hanno portato a forti e durature piogge, che di conseguenza hanno modellato la superficie rocciosa del pianeta. Ciò che si è verificato sulla Terra sarebbe simile a quanto accaduto su Marte: vallate e ampie regioni sono state plasmate da temporali e dal conseguente scorrere di fiumi. Ma come è possibile tutto ciò se all’epoca di queste ipotetiche piogge la quantità di energia solare che entrava nell’atmosfera era considerata troppo bassa per sostenere un clima caldo e umido?

I due autori riprendono un modello climatico sviluppato alcuni anni fa da Ramirez, basato sull’attività vulcanica di Marte, e che potrebbe spiegare le caratteristiche fluviali del pianeta. Le eruzioni vulcaniche producono anidride carbonica, idrogeno e metano: i livelli di questi gas avrebbero contribuito alla creazione di un effetto serra e all’innalzamento delle temperature tale da permettere la presenza di acqua liquida. Tuttavia, questo clima non sarebbe stato così caldo e umido come quello terrestre: gli esperti parlano di precipitazioni di circa 10 centimetri all’anno (o meno), cioè simile a quando accada in regioni semi-aride della Terra. Il clima secco suggerisce che siano esistiti anche sottili depositi di ghiaccio soggetti a fusione, il che avrebbe contribuito al sistema fluviale.

Ulteriori risultati potrebbero arrivare dai dati che fra sei mesi inizierà a inviare il lander InSightin partenza alla volta di Marte sabato 5 maggio con una missione importantissima: studiare per la prima volta l’interno del pianeta Marte.

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