Era il 14 febbraio 1990 quando la sonda della Nasa Voyager 1 scattò una storica fotografia della Terra dall’orbita di Nettuno a circa sei miliardi di chilometri di distanza dalla Terra. Il nostro pianeta appariva come un minuscolo, quasi indistinguibile puntino blu. Lo scorso 9 maggio, una delle minuscole navicelle spaziali Mars Cube One (MarCO) – due CubeSat gemelli in viaggio con la missione Nasa InSight – ha scattato una nuova versione del “pallido puntino blu”, catturando la Terra e la Luna in un colpo solo.
Nell’orbita terrestre bassa, di CubeSat, ne sono già stati lanciati a dozzine: si tratta di moduli standard (da uno a massimo tre, per questo lancio) a forma di cubo, ciascuno di circa 10 cm di lato (un’unità). La tecnologia alla base di questi satelliti è avanzata ma allo stesso tempo low cost. I satelliti MarCo sono due CubeSat di sei unità (36.6 cm per 24.3 cm per 11.8 cm – la misura di una ventiquattrore) lanciata lo scorso 5 maggio dalla base militare Vandenberg, California, con lo stesso razzo United Launch Alliance Atlas V con cui è partito il lander InSight, la prima missione della Nasa che indagherà le proprietà del sottosuolo di Marte. E sono i primi ad avere come meta lo spazio profondo: proprio il giorno prima dello scatto, l’8 maggio, i due mini-satelliti hanno stabilito il record di distanza per i CubeSat, arrivando a un milione di chilometri dalla Terra.
Il giorno successivo, per scattare la sua prima foto, uno dei due CubeSat, chiamato MarCo-B, ha utilizzato una fotocamera con obiettivo fisheye. L’operazione fa parte del programma messo a punto dal team ingegneristico della missione per verificare che l’antenna ad alto guadagno si sia correttamente dispiegata. La Terra e la sua luna erano lì per caso e sono state fotografate.
Guarda l’approfondimento video sulla missione MarCo su MediaInaf TV: