STORYTELLING, DOPO ROSETTA L’ESA CI RIPROVA

Tre personaggi per BepiColombo

BepiColombo partirà nell'ottobre di quest'anno, destinazione Mercurio. Se per la missione in sé ci sono ancora mesi d'attesa, la campagna di comunicazione è già partita: un breve corto promozionale che, seguendo la via tracciata dalla comunicazione della missione Rosetta, presenta i tre simpatici protagonisti. Ne parliamo con Emily Baldwin, science communication officer dell'Esa

     10/06/2018

I tre protagonisti di BepiColombo: in alto a sinistra Mpo, affianco a lui, in rosso, Mmo, al centro più grande, Mtm. Crediti: Esa/Jaxa

Meno di due anni fa si concludeva la missione dell’Esa Rosetta, una missione “ambiziosa” che ci ha permesso per la prima volta di esplorare per lungo tempo e da vicino uno dei corpi celesti più affascinanti e misteriosi, una cometa, nello specifico quella chiamata Churyumov-Gerasimenko. La missione è stata un successo ma è anche stata un’esperienza inedita nel campo della comunicazione delle missioni spaziali. Rosetta e il suo compagno di viaggio, il piccolo lander Philae, sono diventati protagonisti di una storia fantastica e appassionante raccontata attraverso cartoni animati, Twitter e altri media. La loro avventura è rimasta nei cuori di molti, grandi e piccoli, che sono rimasti affascinati dalla vicende che si svolgevano a mezzo miliardo di chilometri dalla Terra. Inoltre, questo approccio ha creato un precedente importante per l’uso dello storytelling nella comunicazione di missioni spaziali.

Alla fine di quest’anno un’altra missione dell’Esa – in collaborazione con l’agenzia spaziale giapponese, la Jaxa – partirà per un lungo viaggio, stavolta verso Mercurio. Si tratta di BepiColombo, e avrà la scopo di studiare la composizione, la geofisica, l’atmosfera, la magnetosfera e la storia del pianeta più vicino al nostro Sole. Sarà composta da tre moduli: Mercury Planetary Orbiter (Mpo), Mercury Magnetospheric Orbiter (Mmo) e dal Mercury Transfer Module (Mtm). La campagna di comunicazione della missione, iniziata da pochissimo, ha già rivelato i volti dei tre protagonisti e pare proprio che seguirà il percorso tracciato da Rosetta.

Emily Baldwin davanti una rappresentazione di Rosetta

Per saperne di più su come verrà comunicata la missione e su che avventura dovremmo aspettarci dai tre personaggi abbiamo intervistato Emily Baldwin, science communication officer dell’Agenzia spaziale europea, che ha già lavorato in prima linea nella comunicazione di Rosetta.

Il cartone di BepiColombo sembra molto simile a quello di Rosetta, in cosa saranno diversi?

«Il cartone di BepiColombo avrà sicuramente una certa somiglianza con Rosetta – dopotutto è lo stesso team che ci lavora. Abbiamo esplorato diversi stili per vedere se qualcosa di totalmente diverso avrebbe funzionato, ma fra tutti i design che abbiamo provato, questo è quello con l’aspetto e il feel che ci è piaciuto di più. Inoltre ci è sembrato offrisse un senso di continuità alle storie dell’esplorazione del sistema solare dell’Esa. I profili di missione di Rosetta e di BepiColombo sono molto differenti, quindi i cartoni prenderanno naturalmente direzioni diverse».

Cosa riutilizzerete, fra ciò che avete imparato dall’esperienza di Rosetta, nelle storie di BepiColombo?

«Sicuramente abbiamo imparato un sacco dall’esperienza di Rosetta: il cartone è stato un successo ben maggiore delle nostre aspettative – non solo con il pubblico dei giovani come ci aspettavamo, ma con chiunque si fosse fatto coinvolgere, a prescindere dell’età e della professione – e mi fa sempre piacere vedere i nostri scienziati che hanno lavorato su Rosetta indossare le maglie e usare clip del cartone animato nelle loro presentazioni durante conferenze scientifiche. La ragione per cui il cartone funziona bene, per missioni come Rosetta o BepiColombo, è che ci sono diversi personaggi, il che permette un dialogo, facilitando il processo narrativo e permettendoci di vivere l’avventura attraverso le loro conversazioni».

I vostri colleghi giapponesi si imbarcheranno nello stessa campagna di comunicazione o ne faranno una loro?

«Nelle nostre attività comunicative, lavoriamo in collaborazione con i nostri colleghi delle public relations della Jaxa. Entrambi usiamo i personaggi dei cartoni nella nostra comunicazione: vedrete che adotteremo account Twitter corrispondenti che useranno le identità dei cartoni.»

Può anticiparci qualcosa sulla storia?

«Il breve episodio introduttivo rilasciato al momento in cui la sonda ha realmente lasciato l’Europa per andare allo spazioporto è stato solo un assaggio di cosa ci aspetta. Il primo episodio mostra la sonda che lascia il centro tecnico dell’Esa in Olanda, via terra, e che attraversa un aeroporto: abbiamo scelto questa ambientazione perché la vera sonda ha dovuto volare attraverso l’aeroporto di Schiphol di Amsterdam, e molte persone possono condividere l’esperienza di cosa si provi trovandosi in un aeroporto pronti per una partenza. È possibile vedere il cartone anche su diversi schermi in giro per Schiphol. Stiamo lavorando ad un episodio più lungo per il periodo del lancio di BepiColombo, dove i personaggi verranno presentati come si deve e ci racconteranno del loro viaggio e in cosa consisterà la loro missione. Restate sintonizzati per saperne di più!».

Un’ultima domanda: fra Mpo, Mmmo ed Mtm, qual è il suo personaggio preferito?

«Non ho personaggi preferiti ma sicuramente mi piacciono cose diverse di ciascuno di loro. I due orbiter scientifici saranno i personaggi principali per quanto riguarda l’evidenziare i risultati scientifici e le sfide operative della missione, ma sfrutteranno il viaggio anche per conoscere meglio le rispettive culture, il che aggiungerà una nuova dimensione alla nostra narrazione. Nel frattempo Mtm, che trasporterà i due orbiter su Mercurio, sarà raccontato come un robot che parla attraverso gli emoji: non credo ci sia mai stato un personaggio di una missione spaziale come lui».