La Luna cura gelosamente i suoi segreti. Si mostra solo per metà a chi la ammira dalla Terra. L’altro emisfero è sempre rivolto verso l’esterno e l’abbiamo ammirato per la prima volta nel 1959 grazie alla fotocamera della sonda sovietica Luna 3.
Mentre fotografare la faccia nascosta della Luna è diventato un esercizio di routine per tutte le missioni in orbita lunare, lavorare sulla faccia nascosta implica grande difficoltà di comunicazione, perché non è mai possibile avere un contatto diretto con la Terra. Eppure c’è chi sarebbe disposto a tutto pur di poter mettere i suoi strumenti proprio lì, perché si tratta del luogo più “silenzioso” che conosciamo, l’unico a essere naturalmente protetto dal fracasso elettromagnetico che la nostra civiltà produce. La faccia nascosta della Luna è il sogno proibito dei radioastronomi alla ricerca dei debolissimi segnali prodotti dalle nubi di gas prima che si formassero le stelle, qualche centinaio di milioni di anni dopo il big bang.
Tuttavia, per poter gestire strumenti in questo posto così straordinario occorre trovare un modo per comunicare con loro. È proprio questo che vuole fare la missione cinese lanciata il 21 maggio scorso. Si chiama Queqiao, che si potrebbe tradurre con ponte di gazze. L’immagine evocativa è tratta da una favola cinese dove le gazze uniscono le loro ali per fare un ponte e permettere a due amanti, che vivono nel lati opposti della nostra galassia, di incontrarsi. Queqiao dovrà andare al di là della Luna e orbitare a circa 60mila km di altezza, sopra la faccia nascosta. Così sarà sempre in vista della Terra e potrà fare da ripetitore assicurando le comunicazione con gli strumenti che arriveranno tra qualche mese per lavorare nella quiete lunare.
Un sogno astronomico che si avvera grazie al ponte di gazze cinesi.