Negli ultimi anni, gli astronomi hanno scoperto numerosi sistemi planetari intorno ad altre stelle. Sembra ormai molto probabile che quasi tutte le stelle abbiano almeno un pianeta in orbita intorno a sé e gli astronomi stanno cercando di comprendere il modo in cui i sistemi planetari si formano e cosa in tale processo conduca alla diversità osservata nei pianeti noti, sia per quanto concerne il numero di pianeti orbitanti attorno a ogni stella che per quanto riguarda la massa di ciascuno di essi.
I risultati di un progetto di ricerca europeo, che vede coinvolti ricercatori di Paesi Bassi, Svezia e Danimarca, suggeriscono che la formazione planetaria inizi prestissimo durante il processo di formazione stellare.
Puntando i radiotelescopi di Alma, l’Atacama Large Millimiter Array situato nel deserto di Atacama in Cile, i ricercatori hanno osservato Tmc1A, una protostella nella costellazione del Toro, osservando una notevole mancanza della radiazione dovuta al monossido di carbonio in un’area a forma di disco vicino alla stella. Ciò li ha portati a ipotizzare che la radiazione fosse bloccata da grandi particelle di polvere.
Usando modelli numerici, i ricercatori hanno potuto dimostrare che in effetti le particelle di polvere nel giovane disco protoplanetario sono probabilmente cresciute in dimensione da un millesimo di millimetro a un millimetro.
Daniel Harsono, ricercatore dell’Università di Leiden (NL) a capo del progetto, spiega perché questo risultato è così sorprendente: «I risultati indicano che i pianeti iniziano a formarsi già mentre la stella si sta ancora sviluppando. La stella è solo dalla metà ai tre quarti della sua massa finale. Questa è una novità».
Per Bjerkeli, della Chalmers University in Svezia, sottolinea le implicazioni della crescita precoce dei granelli: «Può essere una spiegazione per la formazione di pianeti giganti paragonabili a Giove e Saturno, poiché solo i dischi protoplanetari iniziali contengono massa sufficiente a formare pianeti giganti».
Conclude Matthijs van der Wiel, ricercatore di Astron: «Una crescita così precoce delle particelle potrebbe essere un’eccezione, naturalmente. Forse questo disco giovane è davvero speciale».
In futuro, i ricercatori vogliono cercare segni rivelatori della formazione dei pianeti attorno ad altre protostelle in modo simile, per comprendere meglio quando e come si formano i pianeti.
- Leggi su Nature Astronomy l’articolo “Evidence for the start of planet formation in a young circumstellar disk” di Daniel Harsono et al.