Si sentono i rumori nello spazio? Bella domanda! Di sicuro, non quelli che siamo soliti percepire qui sulla Terra con le nostre orecchie, trasportati dalle onde di pressione che si propagano nell’aria. E questo perché appunto, lo spazio è vuoto è non c’è letteralmente il mezzo in grado di far propagare le onde sonore. Ma, nonostante tutto, possiamo aggirare il problema qui sul nostro Pianeta, convertendo ad esempio delle interazioni elettromagnetiche molto potenti provenienti dallo spazio in suoni. È quello che ha fatto un gruppo di ricercatori con i dati raccolti da Cassini durante il suo Grand Finale (l’ultimo tuffo nell’atmosfera di Saturno). La sonda (arrivata nell’orbita del sesto pianeta del Sistema solare nel 2004) ha rilevato una potente interazione delle onde di plasma che si muovono da Saturno verso i suoi anelli e la sua luna Encelado (il sesto satellite naturale di Saturno in ordine di grandezza). Le osservazioni mostrano per la prima volta che le onde viaggiano sulle linee del campo magnetico che collegano Saturno direttamente alla luna ghiacciata. Dovete pensare a queste linee come se fossero un circuito elettrico che connette i due corpi celesti, con una grande quantità di energia che scorre avanti e indietro.
I suoni sono stati registrati il 2 settembre 2017, due settimane prima del “bacio finale” con il pianeta. La registrazione è stata convertita dal team dell’Università dell’Iowa responsabile dello strumento Radio Plasma Wave Science (Rpws) a bordo di Cassini.
Nei 16 minuti e 28,5 secondi di registrazione, i ricercatori hanno convertito le onde del plasma in un file audio molto simile a un costante fruscìo (in inglese whooshing). Proprio come l’aria o l’acqua, il plasma (il quarto stato della materia) genera onde che trasportano energia.