Lo scorso 27 giugno, dopo un viaggio interplanetario durato 1302 giorni, alle ore 2:35 (ora italiana) la sonda giapponese Hayabusa-2 ha finalmente raggiunto la sua meta: l’asteroide Ryugu 162173, a 300 milioni di chilometri dalla Terra. Diverse immagini erano già state pubblicate dalla Jaxa (agenzia spaziale giapponese) durante la fase di avvicinamento, ma mai spettacolari come quelle rese disponibili pochi giorni fa.
L’animazione qui a fianco mostra il risultato di immagini sequenziali dell’asteroide Ryugu scattate lo scorso 23 giugno con l’Onc-T (Optical Navigation Camera – Telescopic) durante l’avvicinamento finale a Ryugu, quando la nave spaziale gli era a circa 40 km di distanza. Grazie a queste immagini i ricercatori hanno potuto misurare l’asteroide e crearne un modello in 3D. La forma di Ryugu è un’informazione fondamentale quando si considera la storia della formazione dell’asteroide ed è anche un fattore chiave per le future operazioni di Hayabusa-2.
Dalla “posizione di partenza” a 20 chilometri di distanza dall’asteroide Hayabusa-2 ha confermato le operazioni strumentali in preparazione di future osservazioni. L’immagine riportata mostra il risultato di una parte delle osservazioni generali compiute dalla sonda.
L’agenzia spaziale giapponese non si è solo limitata alle immagini, ha anche sviluppato un progetto per la costruzione di un modello tridimensionale dell’asteroide usando le immagini scattate dalla sonda in fase di avvicinamento. La forma di Ryugu è infatti un’informazione fondamentale quando si considera la storia della formazione dell’asteroide, nonché chiave per le future osservazioni di Hayabusa-2. Il modello di forma dell’asteroide che vedete qui accanto è stato realizzato attraverso il metodo della “stereofoclinometria” (SPC), lo stesso che era stato usato per modellare la forma dell’asteroide Itokawa, la destinazione della prima sonda Hayabusa.