Un gruppetto di ragazzi appassionati di astronomia ha appena terminato uno stage di cinque giorni all’Osservatorio astrofisico di Asiago (VI), dal 9 al 13 luglio, tra lezioni, partite di pallavolo e ping pong, enigmi, esercizi e telescopi.
Si tratta di 12 partecipanti senior delle Olimpiadi italiane di astronomia che hanno disputato la finale nazionale ma non sono riusciti a fare parte della squadra che andrà il prossimo autunno alle Olimpiadi internazionali in Sri Lanka. La gara nazionale è una competizione agguerritissima e tutti i partecipanti meriterebbero di essere ammessi alla fase successiva. Chi non ce l’ha fatta è stato dunque invitato a uno stage estivo come premio e, soprattutto, come aiuto alla preparazione per la prossima edizione delle olimpiadi.
I ragazzi hanno alloggiato in tre grandi appartamenti presso la foresteria della sede del Pennar dell’Osservatorio di Asiago, accompagnati da chi vi scrive e da Conrad Böhm dell’Inaf di Trieste e da Alessandro Siviero dell’Università di Padova. Tutte le attività sono state seguite anche da quattro studenti trevigiani presenti in sede nell’ambito dell’alternanza scuola lavoro, così si è formato un bel gruppetto di 16 liceali molto affiatati e interessati.
Durante lo stage sono stati affrontati diversi argomenti astronomici, per esercizio e approfondimento. Tra essi: descrizione degli strumenti e dei programmi di ricerca della sede di Asiago, lezioni di spettroscopia, galassie, pianeti extrasolari, dinamica delle orbite delle stelle binarie, coordinate e tempo siderale. Il programma ha compreso anche lezioni sull’uso dell’astrolabio, un fantasioso esercizio sull’analemma, lo studio delle migliori orbite per raggiungere Marte e un caso di gravitazione differenziale su come ricreare la forza di gravità in una futura navicella in viaggio verso il Pianeta rosso.
Mercoledì mattina è arrivato il momento tanto atteso da tutti: la visita ai telescopi Copernico (182 cm) e Schmidt (67/92 cm) di cima Ekar. Entrare nella cupola del telescopio più grande presente sul suolo italiano è sempre emozionante e alcuni ragazzi hanno ammesso che lo vorrebbero sul tetto di casa (meglio non dire ai genitori quanto pesa!). Un doveroso grazie va rivolto ai tecnici Giorgio Martorana e Aldo Frigo per aver sopportato con pazienza l’invasione olimpica e aver risposto con cura e professionalità a tutte le domande. Aldo ha anche illustrato il processo dell’alluminatura degli specchi, di cui è un esperto di livello internazionale, e ha fatto vedere la camera a vuoto dove un pezzo di vetro viene trasformato in una superficie altamente riflettente adatta ad essere lo specchio di un moderno telescopio. La sera dello stesso giorno, mentre fuori si scatenava un bel temporale, nella sala multimediale i ragazzi hanno seguito il laboratorio di spettroscopia durante il quale, muniti di appositi occhialini arancioni con lenti a reticolo e lampade di vario tipo, sono stati spiegati i colori delle stelle e osservate in diretta le righe spettrali di vari elementi e molecole. D’ora in avanti guarderanno una comune lampadina a led o al neon con occhi (e occhialini) diversi, riconoscendo i processi fisici che si celano dietro la sua luce.
Il meteo non è stato dei migliori anzi, a detta di tutti gli astronomi locali, un luglio così piovoso e nuvoloso non si vedeva da anni. Solo venerdì mattina, poco prima della partenza e attraverso uno squarcio tra le nuvole, i ragazzi hanno potuto mettere l’occhio all’oculare e osservare il Sole. Non è stato possibile fare una serata al telescopio, però le attività interessanti (e divertenti) non sono mancate. La novità di quest’anno è stata infatti una caccia al tesoro astronomica a squadre: per aggiudicarsi l’ambito premio (una vaschetta di gelato), i ragazzi hanno dovuto individuare la pietra con rappresentata Cassiopea, cercare su un crucipuzzle tutti i pianeti del Sistema solare e le stelle più luminose, risolvere un esercizio sul tempo siderale e il sorgere di Aldebaran aiutandosi con l’astrolabio, disegnare le costellazioni su una cartina muta, studiare due meridiane e… contare tutte le finestre di tutti gli edifici della sede.
La sede di Asiago si presta sempre molto bene per questo tipo di attività, e la collaborazione tra l’Inaf e l’Università di Padova è stata di nuovo un successo. Le uniche – piccole – lamentele hanno riguardato il menu dei pasti che, secondo i partecipanti allo stage, comprendeva troppa verdura e il tentativo di far convertire l’insalata in budini al cioccolato è miseramente fallito.
Tutti i partecipanti hanno lavorato intensamente, con entusiasmo e concentrazione sia in aula che durante le attività pratiche, cogliendo il massimo da questa ricca opportunità di trascorrere una settimana in un osservatorio astronomico a stretto contatto con altri ragazzi della loro età che coltivano la stessa passione per l’astronomia, i ricercatori e gli strumenti. Non sono mancate una bella partita di pallavolo, alcune sfide a ping pong e una pizza in paese. Un insieme di attività che aiuterà i partecipanti ad affrontare al meglio l’edizione 2019 delle Olimpiadi Italiane di Astronomia, oltre che aumentare il loro bagaglio di conoscenze in astronomia.
Ah, se proprio volete saperlo… le finestre sono 162!
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