Ricordate l’uragano Irma che nel settembre 2017 ha devastato i Caraibi e gli Stati Uniti del Sud? Diversi i feriti, decine di deceduti e milioni di persone evacuate durante il passaggio di questo uragano di categoria 5 che ha causato anche ingenti danni materiali. A 150 milioni di chilometri di distanza, sulla superficie del Sole si stava consumando un’altra tempesta… di tipo ben diverso. Due potenti brillamenti solari (classe X-2.2 e X-9.3) hanno fatto la loro “esplosiva” apparizione il 6 settembre 2017, nel pieno dell’uragano più intenso osservato nell’Oceano Atlantico dall’uragano Dean del 2007. Cosa hanno a che fare questi due eventi? Così distanti eppure collegati tra loro perché la tempesta solare ha interrotto, per diverse ore, le comunicazioni radio proprio durante quei giorni così concitati e drammatici nei Caraibi. Un vero e proprio black-out radio che è una delle possibili conseguenze dell’interazione del Sole con la Terra. Un altro brillamento di classe X è “scoppiato” il 10 settembre dello stesso anno, interrompendo le comunicazioni radio per altre tre ore. Il black-out si è verificato nei Caraibi durante l’uragano Jose e l’uragano Irma.
Il tutto è stato documentato in uno studio pubblicato su Space Weather, in cui viene descritta l’attività solare e i suoi effetti sulle comunicazioni radio dal 4 al 13 settembre 2017. Le nuove ricerche potrebbero aiutare nello sviluppo di previsioni e di risposte repentine per evitare questi black-out.
I radioamatori che seguono questi fenomeni affermano che si può «sentire un brillamento solare nell’aria, è come sentire la pancetta friggere in una padella, e poi è come se qualcuno spegnesse completamente la luce», ha detto Bobby Graves, un radioamatore che gestisce il servizio Hurricane Watch.
Il nuovo studio mostra che le radiazioni solari hanno interessato le comunicazioni radio a onde corte, che vengono utilizzate da amatori e professionisti nelle comunicazioni di emergenza.
I brillamenti solari del 2017 sono stati i più potenti mai registrati dal 2005 e la tempesta solare ad essi associata è quella meglio documentata fino a oggi, osservata da una flotta di veicoli spaziali tra la Terra e il Sole, nell’orbita terrestre, sulla Terra e su Marte.
I brillamenti solari sono potenti emissioni che potrebbero essere assai dannose per l’uomo e gli esseri viventi sul nostro pianeta se non fossimo difesi dal campo magnetico terrestre. Tuttavia – se abbastanza intensi – questi fenomeni possono disturbare i segnali emessi e ricevuti dai satelliti e alcune volte (appunto) mandano in “corto” le comunicazioni radio. L’interazione con la Terra avviene a una distanza di 50-1000 chilometri, nella ionosfera.
Per saperne di più:
- L’articolo su Space Weather: R. J. Redmon, D. B. Seaton, R. Steenburgh, J. He, J. V. Rodriguez “September 2017’s Geoeffective Space Weather and Impacts to Caribbean Radio Communications during Hurricane Response“