A distanza di pochi mesi dal suo decollo, avvenuto giovedì 19 aprile dalla base militare di Cape Canaveral in Florida, negli Stati Uniti, il cacciatore di esopianeti Tess è già pronto per fornirci i primi dati del suo bottino di caccia. Il satellite, infatti, dovrebbe trasmettere la sua prima serie di dati scientifici a partire dal mese di agosto prossimo, e successivamente, periodicamente ogni 13,5 giorni, momento nel quale il satellite si trova più vicino alla Terra.
Il Tess Science Team del Massachusetts Institute of Technology (Mit) inizierà ad analizzare il bottino, alla ricerca di nuovi esopianeti, immediatamente dopo l’arrivo della prima serie di dati.
Paul Hertz, direttore del dipartimento di astrofisica della Nasa presso la sede centrale di Washington, ha commentato: «Sono eccitato dal fatto che la nostra nuova missione per la ricerca di esopianeti sia pronta per iniziare a sondare ciò che si trova oltre il nostro Sistema solare, alla scoperta di nuovi mondi. Ora che sappiamo che ci sono più pianeti che stelle nel nostro universo, attendo con ansia gli strani e fantastici mondi che siamo destinati a scoprire».
Commenta così invece Isabella Pagano, dell’Inaf di Catania, responsabile scientifico in Italia delle missioni Cheops e Plato dell’Esa: «Tess inizia a produrre dati scientifici proprio negli stessi giorni in cui Kepler ha smesso di funzionare. Si realizza quindi un passaggio di consegne simbolico tra il più efficiente cacciatore di pianeti disponibile ad oggi (Kepler) e Tess, che con i suoi 4 piccoli telescopi, scruterà l’intero cielo alla ricerca di pianeti attorno alle stelle più brillanti (e quindi a noi vicine) e ci dirà quali tra questi pianeti potrebbero avere un’atmosfera interessante da studiare con i potenti spettrografi di Jwst e Elt».
Tess è l’ultimo nato tra i satelliti della Nasa per la ricerca dei cosiddetti esopianeti, i pianeti al di fuori del nostro sistema solare. Ma come farà Tess a scovare questi pianeti? Il satellite sfrutterà un metodo che utilizza le stelle: il metodo dei transiti. Questo sistema si basa sulla rilevazione dell’attenuazione periodica del flusso luminoso in arrivo da una stella che avviene quando un pianeta transita davanti al suo disco. Tess trascorrerà infatti i prossimi due anni monitorando proprio le stelle più vicine e più brillanti, alla ricerca di variazioni periodiche della loro luce emessa. Queste variazioni potrebbero essere l’indizio che un pianeta stia passando davanti alla sua stella. Utilizzando questo metodo, si prevede che Tess trovi migliaia di esopianeti, alcuni dei quali potrebbero potenzialmente supportare la vita.
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