Il litio non è solo uno degli elementi più importanti per far funzionare le batterie dei nostri cellulari o per alcuni processi industriali, ma è anche il terzo elemento della tavola periodica. Questo significa che è il più pesante fra i tre elementi formatisi all’epoca del Big Bang, secondo le teorie cosmologiche attuali, assieme ai più noti –e leggeri – idrogeno ed elio ( sì, quello che inspirato a piccole dosi vi fa avere una voce strana). L’abbondanza di questi tre elementi è una delle prove più forti a favore della teoria del Big Bang.
Rispetto alle attese, però, è stato trovato meno litio nelle stelle più anziane – fenomeno giustificabile con un suo consumo – e più litio del previsto in stelle giovani, osservazioni ancora non pienamente spiegate, poiché se anche vi fossero reazioni in grado di produrlo al loro interno, le temperature interne delle stelle dovrebbero successivamente distruggerlo. L’evoluzione del litio è stata ampiamente studiata nell’astrofisica moderna, ma alcuni i dubbi rimangono. Negli ultimi tre decenni, a complicare le cose, sono state trovate circa 150 stelle giganti ricche di litio, una ventina in particolare con un’altissima abbondanza. Uno studio pubblicato oggi, lunedì 6 agosto, su Nature Astronomy, rende ancor più problematico il quadro.
Un team di ricercatori guidato dagli astronomi del National Astronomical Observatories of China (Naoc) e dell’Accademia cinese delle scienze, ha infatti scoperto la stella gigante più ricca di litio attualmente nota. Essa ha un’abbondanza di litio tremila volte superiore alle giganti normali, alzando quindi l’asticella del possibile contenuto di litio nelle stelle rispetto a quanto atteso. Si trova nella costellazione dell’Ofiuco, a nord del disco galattico, a una distanza di 4.500 anni luce dalla Terra. La scoperta è stata realizzata con l’aiuto del Large Sky Area Multi-Object Fiber Spectroscopic Telescope (Lamost) del Xinglong Observatory del Naoc nel nord della Cina, telescopio che può osservare circa 4mila corpi celesti contemporaneamente, dando un grande contributo allo studio della struttura della Via Lattea. Informazioni dettagliate sulla stella sono state ottenute in seguito con una osservazione di follow-up da parte del telescopio Automated Planet Finder (Apf) del Lick Observatory, in California.
«La scoperta di questa stella ha enormemente aumentato il limite superiore dell’abbondanza di litio osservata e fornisce una potenziale spiegazione al caso estremamente ricco di litio», commenta Zhao Gang, del Naoc, tra gli autori dello studio. Oltre a misurare l’anomala, elevata abbondanza di litio nella stella, il team ha infatti proposto una possibile spiegazione del fenomeno mediante la simulazione della rete di reazioni nucleari in corso al suo interno.
Per saperne di più:
- Leggi su Nature Astronomy l’articolo “The nature of the lithium enrichment in the most
Li-rich giant star“, di Hong-Liang Yan, Jian-Rong Shi, Yu-Tao Zhou et al.