La terza missione del New Frontiers Program della Nasa, Osiris-rex ( abbreviazione di Origins, Spectral Interpretation, Resource Identification, Security-Regolith Explorer), sarà la prima sonda della Nasa a visitare un asteroide vicino alla Terra, ispezionarne la superficie, raccoglierne un campione e riportarlo in sicurezza sul nostro pianeta. Il veicolo spaziale ha percorso circa 1.8 miliardi di km dal suo lancio avvenuto l’8 settembre 2016 e dovrebbe arrivare all’asteroide Bennu il 3 dicembre prossimo.
«Ora che Osiris-rex è abbastanza vicina da poter osservare Bennu, il team della missione passerà i prossimi mesi ad apprendere il più possibile sulle dimensioni, la forma, le caratteristiche della superficie e i dintorni di Bennu prima che la sonda arrivi all’asteroide», afferma Dante Lauretta, dell’Università dell’Arizona a Tucson, principal investigator di Osiris-rex, che aggiunge: «Dopo aver passato così tanto tempo a pianificare questo momento, non vedo l’ora di scoprire cosa ci riserva Bennu».
In questa fase di avvicinamento all’asteroide, la sonda utilizzerà i suoi strumenti scientifici per raccogliere informazioni su Bennu e l’ambiente circostante, alla ricerca di pennacchi di polvere, eventuali satelliti naturali dell’asteroide e per analizzarne le proprietà luminose e spettrali. Per prepararsi all’arrivo, dal 1 ottobre Osiris-rex eseguirà una serie di quattro manovre per rallentare e inserirsi in orbita con Bennu intorno al Sole. A metà mese getterà la copertura del braccio di campionamento, per poi estenderlo e fotografarlo in volo. A partire da fine ottobre il veicolo spaziale sarà in grado di scattare le prime foto da abbastanza vicino per rivelare la forma dell’asteroide e da metà novembre anche le prime caratteristiche superficiali.
Dopo l’arrivo, nel primo mese Osiris-rex eseguirà flybys dei poli e dell’equatore di Bennu a distanze comprese tra i 7 e i 19 chilometri, per consentirne la prima misura diretta della massa e osservazioni ravvicinate della superficie, dando modo al team di navigazione della missione di fare esperienza sulle manovre intorno ad un oggetto così piccolo. «La bassa gravità di Bennu rappresenta una sfida unica per la missione. Con circa 0.3 miglia [500 metri, n.d.a.] di diametro, Bennu sarà il più piccolo oggetto attorno al quale qualsiasi veicolo spaziale abbia mai orbitato», dichiara Rich Burns, project manager di Osiris-rex presso il Goddard Space Flight Center della Nasa a Greenbelt, nel Maryland.
La sonda esaminerà estensivamente Bennu per consentire al team della missione di identificare due possibili siti da cui raccogliere il campione da portare sulla Terra. L’esame approfondito di questi siti definirà quale puntare per la raccolta, programmata per l’inizio di luglio 2020. Finito il campionamento, Osiris-rex si dirigerà verso il nostro pianeta per lanciare la capsula di ritorno del campione verso il deserto dello Utah, nel settembre 2023.
Intanto, il 17 agosto scorso la sonda Osiris-rex ha ottenuto le prime immagini del suo bersaglio, da una distanza di 2.2 milioni di chilometri – quasi sei volte la distanza media tra la Terra e la Luna. Queste immagini sono state ottenute in un’ora con lo scopo di calibrare lo strumento e per aiutare il team di navigazione. Mostrano l’asteroide Bennu come un oggetto in movimento rispetto allo sfondo di stelle della costellazione del Serpente.