Il Jet Propulsion Laboratory (Jpl) della Nasa, nominato il 13 luglio scorso dall’Accademia delle Arti e delle Scienze della Televisione (Academy of Television Arts and Sciences) per l’eccezionale programma originale interattivo sul Gran Finale di Cassini, si è infine aggiudicato la famosa statuetta degli Emmy Awards.
Il premio Emmy è il più importante premio televisivo a livello internazionale, equivalente all’Academy Award (il “premio Oscar”) per il cinema, al Grammy Award per la musica e del Tony Award per il teatro. L’Academy of Television Arts and Sciences ideò gli Emmy Awards come un’opportunità per potenziare l’immagine e le pubbliche relazioni e la bellissima statuetta dorata che viene consegnata ai vincitori, simbolo dell’organizzazione, rappresenta una donna alata con un atomo tra le mani, dove le ali rappresentano la musa dell’arte e l’atomo rappresenta la scienza.
In questo 2018, per la settantesima edizione degli Emmy Awards, una delle statuette dorate degli Emmy è andata al Jpl della Nasa per il miglior “Outstanding Original Interactive Program”: il Gran Finale di Cassini. In lizza con “NASA JPL: Cassini’s Grand Finale”, per lo stesso premio, c’erano: “Back to the Moon”, “Blade Runner 2049: Memory Lab”, “Coco VR” e “Spider-Man Homecoming VR Experience”.
JUST IN: @NASAJPL lands a win at the #Emmys for Outstanding Original Interactive Program! The recognition is for coverage of the @CassiniSaturn mission during its Grand Finale as the spacecraft wrapped up nearly 20 years in space & 13 years revealing the wonders of Saturn. https://t.co/mTldf0ofpd
— NASA (@NASA) September 9, 2018
Ma in cosa consiste l’opera della Nasa che si è aggiudicata questo premio?
Nel 2017, dopo quasi vent’anni nello spazio, tredici dei quali trascorsi a rivelare all’umanità le meraviglie di Saturno, Cassini stava finendo il suo carburante. Come atto finale, la sonda ha allora iniziato una nuova missione: il suo Gran Finale, un viaggio verso l’ignoto che si è concluso con un tuffo spettacolare nel pianeta gigante. Il Jpl ha creato per l’occasione una campagna mediatica digitale impressionante, che ha coperto più mesi, per celebrare i risultati scientifici e ingegneristici della missione e per comunicare perché la sonda spaziale è dovuta andare incontro alla sua fine nei cieli di Saturno. Il primo audace tuffo di Cassini nello spazio inesplorato tra il pianeta gigante e i suoi anelli ha dato il via alla campagna, il 26 aprile 2017, culminata il 15 settembre 2017, con il tuffo della sonda nell’atmosfera di Saturno, la cui copertura mediatica in diretta, con l’invio di dati scientifici alla Terra fino all’ultimo secondo, è stata enorme.
La poliedrica campagna della Nasa ha visto aggiornamenti regolari su Twitter, Facebook, Snapchat, Instagram e il sito web della missione Cassini; trasmissioni live in diretta su social, web e TV durante le quali il personale coinvolto ha risposto ai giornalisti e alle domande dal pubblico; un cortometraggio per diffondere la storia della missione e anticiparne la fine; un video a 360 gradi, incluso il primo livestream a 360 gradi della Nasa di un evento all’interno del controllo della missione, al Jpl; un kit di stampa interattivo; un costante tam tam di articoli per tenere aggiornati i fan con notizie e caratteristiche sulle persone dietro la missione; software per fornire il posizionamento in tempo reale del veicolo spaziale, fino alla sua trasmissione finale dei dati sulla Terra.
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