ANCORA ACCESA A SEI ANNI DALL’ESPLOSIONE

Sn 2012au, la supernova con la pulsar nel cuore

In uno studio pubblicato su The Astrophysical Journal Letters un gruppo di ricercatori riferisce di alcuni esemplari di supernove che possono continuare a risplendere anche per diversi anni. Perché? Il responsabile potrebbe essere una “pulsar wind nebula” formatasi a seguito dell’esplosione

     13/09/2018

Cosa accade quando una stella esplode? Il fenomeno si chiama supernova e in alcuni casi è talmente luminoso che può impiegare mesi o anni per svanire dal cielo. Ci sono supernove che restano luminose nel corso del tempo a causa dell’interazione con l’idrogeno, ma è possibile anche senza alcuna interferenza esterna? A questa domanda ha cercato di rispondere Dan Milisavljevic della Purdue University, il quale ha focalizzato la sua attenzione su Sn 2012au, una supernova di tipo Ib vista esplodere sei anni fa e che sembrerebbe non volersi spegnere più.

A differenza della maggior parte delle esplosioni stellari che svaniscono nel tempo, la supernova Sn 2012au continua a splendere grazie a una nuova potente pulsar. Crediti: Nasa, Esa e  J. DePasquale (Stsci)

Dai dati raccolti dal ricercatore e dal suo team non si evince alcuna traccia di idrogeno, che di solito è l’indicatore di un’esplosione stellare recente. Allora cosa nasconde questa supernova? Secondo gli esperti, la supernova è restata brillante e luminosa nel corso degli anni a causa della presenza di una pulsar, cioè una stella di neutroni pulsante e a rapida rotazione che si forma quando una grande stella esplode, il suo nucleo collassa su se stesso e le particelle diventano neutroni. Se la stella di neutroni ha un campo magnetico e ruota abbastanza velocemente, l’oggetto può diventare una pulsar wind nebula, ovvero una pulsar circondata da una nube di gas.

«Se davvero c’è una pulsar wind nebula al centro della stella esplosa, potrebbe spingere dall’interno verso l’esterno e persino accelerare il gas», ha spiegato Milisavljevic. «Se tornassimo a osservare alcuni di questi eventi dopo pochi anni e prendessimo misure accurate, potremmo vedere il gas ricco di ossigeno lanciato via dall’esplosione ancora più velocemente».

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