Mercoledì 12 settembre è terminata in anticipo l’esercitazione per il touchdown su Ryugu di Hayabusa-2 (letteralmente: ‘falco pellegrino 2’), quando la sonda spaziale giapponese si trovava a circa 600 metri di altitudine rispetto all’asteroide. L’obiettivo iniziale era di scendere a meno di 40 metri dalla superficie, ma un problema relativo al Lidar (l’altimetro laser) – dovuto pare alla bassissima riflettanza dell’asteroide – ha comportato che la sonda non riuscisse più a misurare correttamente la distanza che la separava dal suolo, e decidesse dunque in modo autonomo di interrompere la discesa. Dopo questa prima prova generale iniziata il 10 settembre scorso, Hayabusa-2 è risalita a 20 km di quota per rimanere in orbita intorno a Ryugu.
Durante l’operazione, le immagini scattate per la navigazione con la Optical Navigation Camera Wide angle (Onc-w1) sono state rilasciate in tempo reale. L’ultima fotografia, scattata il 12 settembre alle 5:40 del mattino (in Italia), mostra l’asteroide da un’altitudine di 635 metri.
In questa immagine, sul lato sinistro appare una zona più luminosa con un puntino più scuro al centro. La zona è illuminata a causa di un fenomeno noto come effetto di opposizione, che si verifica quando l’angolo formato tra il Sole, la superficie del corpo celeste e il punto di osservazione (la sonda) è vicino a zero; quindi l’illuminazione del Sole giunge su Ryugu direttamente da dietro Hayabusa-2 e crea una regione più luminosa dell’asteroide dal punto di vista della sonda. Il punto al centro, allora, non è altro che l’ombra di Hayabusa-2!
Durante il tentativo di avvicinamento del 12 settembre scorso all'asteroide #Ryugu, la sonda giapponese #Hayabusa2 ha ripreso anche l'ombra di sé stessa! Per seguire tutte le fasi di questa emozionante missione, iscriviti alla nostra newsletter: https://t.co/Fk7f6V6iB4 #JAXA pic.twitter.com/fqMnpDiZqR
— MEDIA INAF (@mediainaf) September 16, 2018
Questo punto è più facile da osservare nell’animazione creata con le immagini giunte durante la discesa, che mostrano Ryugu sempre più grande e dettagliato man mano che la sonda si avvicina: il punto scuro rimane fermo rispetto all’asteroide in rotazione e si espande con l’avvicinarsi di Hayabusa-2 al corpo celeste.
Stiamo osservando una sonda spaziale che raggiunge i 6 metri di larghezza con i pannelli solari distesi gettare un’ombra su un oggetto di circa 900 metri di diametro, a 300 milioni di chilometri dalla Terra. Non è una fotografia mozzafiato?