L’emergenza maltempo in Sardegna continua: non si fermano le precipitazioni, in particolare nel sud dell’Isola. Tra il pomeriggio di ieri, mercoledì 10 ottobre, e la notte appena trascorsa su Cagliari si è riversata una vera e propria bomba d’acqua, facendo registrare allagamenti di strade e di locali, crolli e alberi divelti. Restano chiusi oggi molti uffici, le scuole, i parchi pubblici e l’università. Una fra le zone colpite più gravemente è quella di Capoterra, dove fino al 2013 si trovava la sede principale dell’Osservatorio astronomico dell’Inaf di Cagliari (una delle diciassette strutture dell’Inaf sul territorio nazionale), che ora sorge invece nel comune di Selargius.
Com’è oggi la situazione? Lo abbiamo chiesto a Emilio Molinari, direttore della struttura.
«Nella sede di Selargius abbiamo i telefoni fissi fuori uso, c’è acqua in diversi uffici e nell’auditorium. Il vialetto di ingresso dell’Osservatorio è allagato ma si riesce ad arrivare, infatti siamo al lavoro, seppure a ranghi ridotti».
Qualcuno di voi ha avuto problemi?
«Molti dei nostri dipendenti non hanno potuto raggiungere l’Osservatorio e sono rimasti isolati. Molte strade non sono praticabili. Uno dei nostri dipendenti ieri tornando a casa si è trovato in serio pericolo ed è stato salvato dalla protezione civile e oggi è irraggiungibile anche telefonicamente».
La situazione di Srt, il Sardinia Radio Telescope, nella zona di San Basilio (Cagliari), è sotto controllo?
«A San Basilio è tutto ok, ma il maltempo impedisce di portare avanti il programma di fotogrammetria per la misura della superficie dell’antenna previsto per questa settimana. Speriamo che tutto torni a posto in breve tempo».