E anche la 23esima edizione delle Olimpiadi internazionali di astronomia si è conclusa. La finale di questa competizione astronomica si è disputata a Colombo, nello Sri Lanka, dal 6 al 14 ottobre. La squadra italiana era partita da Roma Fiumicino il 5 ottobre accompagnata dal team leader Agatino Rifatto dell’Inaf di Napoli e dal jury member Giuseppe Cutispoto dell’Inaf di Catania.
I nostri ragazzi tornano a casa con due bronzi, conquistati nella categoria beta (la nostra senior) da Andrea Labate, del Liceo scientifico e delle scienze applicate statale “Leonardo da Vinci” di Reggio Calabria, e Giuseppe Messina, del Liceo scientifico statale “A. Einstein” di Molfetta (BA). Inoltre, Vittoria Altomonte, del Liceo scientifico statale “Euclide” di Bova Marina (RC), ha conquistato il premio per il miglior disegno artistico relativo ad un esercizio della prova teorica. Un riconoscimento simpatico che gli organizzatori delle Olimpiadi internazionali assegnano ogni anno a chi mostra altre capacità oltre quelle astronomiche.
Nonostante non abbiano vinto delle medaglie, anche gli altri due componenti della squadra italiana, Sofia Atzeni del Liceo scientifico statale “E. Amaldi” di Roma e Francesco Cerroni dell’Istituto di istruzione superiore Statale “A. Malignani” di Udine, hanno ben figurato in questa sfida internazionale di altissimo livello. Sono state ben 17 le squadre partecipanti, per un totale di 83 studenti – suddivisi nelle categorie alpha (44) e beta (39) – che hanno affrontato tre prove: una teorica, una osservativa e infine una pratica. Prove come puntamenti di telescopi, calcoli su stelle variabili, opposizioni di Marte, fotografie del tramonto da Colombo, supernove in galassie lontane e comete dalla Nube di Oort.
I nostri ragazzi concordano nell’affermare che gli esercizi della prova pratica non hanno presentato particolari difficoltà. Per quanto riguarda le altre due prove, «ho trovato più complessa la prova teorica», dice Andrea Labate a Media Inaf. «Quella osservativa, consistente nell’effettuare puntamenti con telescopi, è stata piuttosto semplice ma meno immediata quando abbiamo dovuto usare un software astronomico”.
Tra gli esercizi, non poteva mancare uno dei protagonisti delle Olimpiadi Internazionali: l’orso polare-astronomo, quest’anno alle prese con la realizzazione dello specchio di un telescopio al Polo Nord. La prova richiedeva anche un disegno artistico dell’orso-astronomo all’opera, che Vittoria Altomonte (categoria alpha) ha realizzato al meglio tanto da aggiudicarsi il premio per il miglior disegno.
I ragazzi tornano a casa soddisfatti di tutta questa esperienza, che raccontano come stimolante e affascinante, in particolare per aver trascorso del tempo con ragazzi stranieri che condividono la loro stessa passione per l’astronomia. «Abbiamo potuto anche apprezzare moltissimo la cultura, le usanze e la cucina tipica dello Sri Lanka in numerose occasioni. Tutte le escursioni sono state infatti molto interessanti come anche le esibizioni di danze tipiche durante le cerimonie», conclude Andrea.
Per un’Olimpiade che termina ne inizia un’altra. L’agenda olimpica 2019 prevede che il prossimo 22 ottobre si aprano le iscrizioni delle scuole per le Olimpiadi italiane di astronomia XVII edizione. Sarà possibile registrarsi fino al 23 novembre. Le gare iniziano il 4 dicembre con la fase di preselezione per culminare con la finale a metà aprile, che si svolgerà in una delle due città candidate a ospitarla: Matera o Perugia.
Altro giro, altra corsa.
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