È stato dispiegato con successo il braccio lungo 2 metri e mezzo che trasporta i sensori del magnetometro a bordo della sonda Mercury Planetary Orbiter (Mpo) della missione euro-nipponica BepiColombo. Lo strumento risulta così pronto per mettersi al lavoro e misurare il campo magnetico nel lungo cammino verso Mercurio.
L’operazione, completata in circa un minuto, è stata documentata da una delle tre fotocamere di monitoraggio che producono immagini in bianco e nero da 1024 x 1024 pixel, installate a bordo di un altro modulo della missione, il Mercury Transfer Module (Mtm). Da otto fotogrammi della sequenza, l’Agenzia spaziale europea (Esa) ha ottenuto la gif animata qui pubblicata.
Le camere di monitoraggio verranno utilizzate in varie occasioni durante la fase di crociera di sette anni. La fotocamera ad alta definizione di cui è dotato Mpo – così come la maggior parte degli strumenti installati sull’orbiter europeo – potrà essere essere utilizzata solo dopo la separazione dal modulo di trasferimento, all’arrivo nell’orbita di Mercurio nel 2025.
Il magnetometro, dal canto suo, una volta arrivato a Mercurio misurerà il campo magnetico del pianeta, l’interazione con il vento solare e la formazione e la dinamica della sua magnetosfera. Insieme alla misure realizzate da strumenti simili a bordo del modulo giapponese Mercury Magnetospheric Orbiter (Mmo), posizionato su un’orbita più esterna, la sonda fornirà agli scienziati un quadro completo dell’origine, evoluzione e stato corrente del campo magnetico di Mercurio e nonché della stuttura interna del pianeta.
Per saperne di più sul campo magnetico e sull’esosfera di Mercurio guarda l’intervista a Valeria Mangano dell’Inaf: