Elisa Nichelli è una fisica, astronoma, giornalista (fino al 2017 era nella redazione di Media Inaf) e divulgatrice scientifica. Emana, insomma, la stessa energia emessa da una stella compagna di un buco nero supermassiccio. Ma cos’è un “buco nero supermassiccio”? E cosa vuol dire “stella compagna di un buco nero”? – vi starete chiedendo… Lei è la persona giusta per spiegarvelo. Come? Con il suo libro Buchi neri – viaggio dove il tempo finisce. Davvero ben fatto.
Dopo averlo letto, questi misteriosi oggetti dalla natura estrema non hanno più segreti, quantomeno relativamente a ciò che attualmente di loro si conosce. Buchi bianchi, singolarità nuda, sistemi binari, quasar, pulsar e orizzonte degli eventi sono passati dall’essere paroloni incomprensibili, utilizzati dagli astrofisici come “garanzia di mandibole cascanti”, a concetti concreti, complessi ma comprensibili anche per coloro che, come me, nella vita “masticano” tutto fuorché astrofisica. Il tutto attraverso un percorso storico-osservativo che, da un lato, ripercorre le tappe della loro teorizzazione – che, come spesso accade in campo astrofisico, è antecedente alla possibilità di una loro rilevazione – e, dall’altro, passa in rassegna gli strumenti e soprattutto i nomi degli scienziati italiani il cui contributo è stato fondamentale allo scopo.
Che il libro abbia ampliato i miei orizzonti ne sono prova gli accadimenti del giorno seguente a quello nel quale ho finito di divorarlo: una irrefrenabile voglia di spiegare ciò che l’autrice, attraverso la sua penna, quasi magicamente mi ha trasmesso. A tanto mi ha spinto la lettura di questo libro che rende quasi (± epsilon) astrofisici e che, come avrete capito, non posso che consigliare.