La “talpa” è pronta a lavorare e per farlo ha bisogno dell’utensile preferito di lander e rover su Marte: il braccio robotico. InSight è arrivato sul Pianeta rosso da meno di due settimane e già ha dispiegato quello che sarà la sua “cassetta degli attrezzi” (per così dire), un braccio robotico lungo 2 metri pieno zeppo di strumenti scientifici necessari a portare a termine la sua missione nella regione sabbiosa di Elysium Planitia.
Per prima cosa il braccio userà la Instrument Deployment Camera (Idc), posizionata sul gomito, per scattare foto del terreno di fronte al lander. Queste immagini aiuteranno il team che lavora alla missione a determinare dove posizionare il sismometro francese e la sonda termometrica tedesca, dopo aver scavato un buco di circa 5 metri. C’è già un record: il Seismic Experiment for Interior Structure (che percepirà le onde sismiche per studiare la crosta di Marte) e l’Heat Flow and Physical Properties Probe (che misurerà i minimi cambiamenti nella posizione del lander per rivelare come Marte si sta muovendo nella sua orbita) sono gli unici strumenti che siano mai stati posizionati in da un braccio robotico sulla superficie di un altro pianeta.
Il posizionamento della strumentazione è un passaggio delicato, soprattutto perché effettuato da remoto, e il team sta procedendo con cautela: potrebbero passare due o tre mesi, anche se la composizione sabbiosa del terreno fa ben sperare nella riuscita dello scavo.
Nell’ultima settimana e mezzo, gli ingegneri della missione hanno testato questi sistemi e strumenti, registrando già qualche dato interessante: è stato rilevato un abbassamento della pressione dell’aria probabilmente causata da un diavolo di polvere in transito da quelle parti.
La missione durerà un anno e 40 giorni marziani, l’equivalente di quasi due anni terrestri. InSight sarà in grado di esaminare il sottosuolo marziano, analizzare l’attività sismica e raccogliere importanti indizi sull’evoluzione dei pianeti rocciosi del Sistema solare.