Il nome dell’asteroide Ryugu (Drago), obbiettivo della missione Hayabusa 2 dell’agenzia spaziale giapponese Jaxa, deriva dalla fiaba giapponese di Urashima Taro. Nella storia, Urashima è un giovane pescatore che soccorre una tartaruga di mare dalla crudeltà di un gruppo di bambini. La tartaruga porta Urashima nel palazzo subacqueo Ryūgū-jō dove risiede il Dio Drago del Mare, Ryujin. Qui incontra la principessa, Otohime. Dopo 3 anni, Urashima vuole tornare a casa; Otohime acconsente e gli dona uno scrigno prezioso (tamatebako) con la raccomandazione di non aprirlo mai. Ma quando Urashima ritorna in superficie scopre che nel mondo esterno sono in realtà passati 300 anni e nessuno è più in grado di riconoscerlo. In preda alla confusione, apre lo scrigno, da cui fuoriesce una nuvola bianca. Così invecchia e muore, poiché la scatola conteneva la sua età reale.
Ora i nomi di Urashima, Ryujin, Otohime, del tamatebako, nonché di altri personaggi della favolistica tradizionale – soprattutto ma non solo – giapponese, fanno ufficialmente parte della toponomastica dell’asteroide Ryugu, individuando specifiche regioni di questo corpo squadrato che non raggiunge i 900 metri di diametro.
Un apposito gruppo di lavoro dell’Unione astronomica internazionale (Iau) ha infatti recentemente deciso la denominazione delle 13 principali caratteristiche superficiali finora rilevate su Ryugu ispirandosi alle fiabe.
Non meraviglia, dunque, avere Cenerentola, nella sua versione francese Cendrillon, come nome di uno dei crateri principali fuori dal rilievo equatoriale. Mentre alla principessa Otohime è dedicato il masso (saxum) più imponente tra gli innumerevoli presenti sulla scabra superficie dell’asteroide, una roccia che all’analisi spettroscopica appare curiosamente diversa dall’area circostante.
Mentre le definizioni topologiche per cratere (crater), depressione (fossa) e cresta (dorsum) sono usuali, non era mai stato denominato ufficialmente un masso, come invece ha proposto il team della missione Hayabusa 2, vista la natura particolare di questo asteroide. Così è nato una nuovo tipo di caratteristica superficiale, denominato saxum dal latino. L’Unione astronomica internazionale ha introdotto questa nomenclatura ponendo però alcuni limiti alla sua adozione, come la dimensione del masso (boulder in inglese) pari ad almeno l’uno per cento del corpo celeste su cui si trova.
Su Ryugu troviamo anche due nomenclature non ufficiali, il “Paese delle meraviglie di Alice” e “Trinitas”, per designare i luoghi di atterraggio, rispettivamente, dei lander Mascot e Minerva-II1.
Tra i nomi che invece non troveremo figurano “Peter Pan”, cassato per problemi di copyright e sostituito da Kolobok, curioso personaggio fiabesco slavo-orientale, e “Sleeping Beauty”, la Bella Addormentata, a cui è stato preferito il più sintetico Brabo della tradizione olandese.
Guarda l’ultimo servizio video di MediaInaf Tv sulla missione Hayabusa-2: