SCELTO IL NOME DEL ROVER DI EXOMARS 2020

Un marziano di nome Rosalind

Il rover della missione ExoMars 2020 ha un nome: l’Esa ha annunciato che si chiamerà Rosalind Franklin, in onore della chimica britannica che contribuì in modo fondamentale alla scoperta della struttura a doppia elica del Dna. Maria Cristina De Sanctis (Inaf): «La trovo una scelta molto evocativa dello scopo della missione, che è rivolta alla scoperta di tracce di vita»

     08/02/2019

A sinistra: Rosalind Franklin al microscopio nel 1955 (crediti: Mrc Laboratory of Molecular Biology). A destra: il rover della missione europea Exomars 2020. Nel trapano visibile nella sezione del terreno è integrato lo spettrometro Ma_Miss (crediti: Esa)

Rosalind Franklin: è questo il nome scelto per il rover di ExoMars 2020, missione dell’Agenzia spaziale europea. Rover dotato di un trapano costruito in Italia che penetrerà fino a 2 metri sotto la superficie marziana per analizzarne la composizione e cercare tracce di vita.

Rosalind Franklin è stata una biochimica britannica, ed è nota per aver dato un fondamentale contributo alla conoscenza della struttura molecolare del Dna. I suoi studi sulle immagini a diffrazione X del Dna sono stati impiegati per formulare l’ipotesi della struttura a doppia elica per cui Crick e Watson furono insigniti del Nobel.

Durante la sua vita Rosalind Franklin non ebbe grandi riconoscimenti, ma ora il suo nome viaggerà tra le stelle e si poserà su altri mondi.

«Trovo che la scelta del nome di Rosalind Franklin sia molto evocativa dello scopo della missione ExoMars, che è rivolta alla scoperta di tracce di “vita” con strumenti dedicati specificatemene a questo», dice a Media Inaf Maria Cristina De Sanctis, ricercatrice dell’Istituto nazionale di astrofisica e principal investigator dello strumento italiano Ma_Miss, lo spettrometro miniaturizzato integrato nel trapano a bordo della missione ExoMars 2020. «Al contempo, sono felice che sia stato scelto il nome di una scienziata per un elemento fondamentale di una missione come ExoMars, che vede una importante presenza di scienziate, italiane ed europee».