I quark, i più piccoli elementi costitutivi della materia, in natura non si presentano mai da soli: sono sempre strettamente legati all’interno di protoni e neutroni. Tuttavia, le stelle di neutroni, che pesano tanto quanto il Sole ma le cui dimensioni sono paragonabili a quelle di una città come Francoforte, possiedono un nucleo estremamente denso nel quale può verificarsi una transizione da materia costituita da neutroni a materia di quark. I fisici chiamano questo processo transizione di fase, simile alla transizione liquido-vapore per l’acqua. In particolare, tale transizione di fase in linea di principio è possibile quando la fusione di stelle di neutroni porta alla formazione di un oggetto meta-stabile molto massiccio con densità superiori a quelle dei nuclei atomici e con temperature 10mila volte più alte rispetto a quelle che caratterizzano il Sole.
Le onde gravitazionali emesse dalla fusione di stelle di neutroni potrebbero essere un messaggero, nello spazio esterno all’oggetto collassato, delle transizioni di fase che avvengono al suo interno. Infatti, i ricercatori ipotizzano che la transizione di fase dovrebbe lasciare una firma caratteristica nel segnale dell’onda gravitazionale. I gruppi di ricerca di Francoforte, Darmstadt e Ohio (Goethe University/Fias/Gsi/Kent University) nonché di Darmstadt e Wroclaw (Gsi/Wroclaw University) hanno utilizzato moderni super-computer per calcolare come questa firma potrebbe apparire. A tale scopo, hanno utilizzato diversi modelli teorici della transizione di fase.
Nel caso in cui la transizione di fase avvenga dopo l’effettiva fusione, appariranno gradualmente piccole quantità di quark nell’oggetto che si è formato. «Con l’aiuto delle equazioni di Einstein, siamo stati in grado di mostrare, per la prima volta, che questo sottile cambiamento nella struttura produrrà una deviazione nel segnale dell’onda gravitazionale, fino a quando la stella di neutroni massiva appena formata collassa sotto il suo stesso peso per formare un buco nero», spiega Luciano Rezzolla, professore di astrofisica teorica presso la Goethe University.
Nei modelli di Andreas Bauswein, del Gsi Helmholtzzentrum für Schwerionenforschung a Darmstadt, una transizione di fase avviene subito dopo la fusione: un nucleo di materia di quark si forma all’interno dell’oggetto centrale. «Siamo riusciti a dimostrare che in questo caso ci sarà un netto cambiamento nella frequenza del segnale dell’onda gravitazionale», afferma Bauswein. «In questo modo, abbiamo identificato un criterio misurabile per individuare una transizione di fase nelle onde gravitazionali generate dalla fusione di stelle di neutroni».
Con gli attuali rivelatori, non tutti i dettagli del segnale dell’onda gravitazionale sono misurabili. Tuttavia, diventeranno osservabili sia con la prossima generazione di strumenti, sia nel caso in cui l’evento di fusione si verifichi relativamente vicino a noi.
Un approccio complementare per rispondere alle domande sulla materia di quark è offerto da due esperimenti: dalla collisione di ioni pesanti all’interno dell’installazione Hades presente al Gsi e nel futuro rilevatore Cbm presso la Facility for Antiproton and Ion Research (Fair), attualmente in costruzione alla Gsi, verrà prodotta materia nucleare compressa. Nelle collisioni, potrebbe essere possibile creare temperature e densità simili a quelle di una fusione di stelle di neutroni.
Entrambi i metodi forniscono nuove informazioni sul verificarsi delle transizioni di fase nella materia nucleare e quindi sulle sue proprietà fondamentali.
Per saperne di più:
- Leggi su Physical Review Letters l’articolo “Signatures of Quark-Hadron Phase Transitions in General-Relativistic Neutron-Star Mergers” di Elias R. Most, L. Jens Papenfort, Veronica Dexheimer, Matthias Hanauske, Stefan Schramm, Horst Stöcker e Luciano Rezzolla
- Leggi su Physical Review Letters l’articolo “Identifying a First-Order Phase Transition in Neutron-Star Mergers through Gravitational Waves” di Andreas Bauswein, Niels-Uwe F. Bastian, David B. Blaschke, Katerina Chatziioannou, James A. Clark, Tobias Fischer e Micaela Oertel