È andato in scena la sera di mercoledì 6 marzo. È durato circa quattro ore, fra le 23 e le 3 di notte ora italiana. Ed è uno spettacolo che noi, qui sulla Terra, non vedremo mai: una “doppia eclissi”, con il disco lunare che attraversa il Sole oscurandolo – proprio come avviene durante una normale eclissi di Sole – per poi però ritornare sui suoi passi prima di uscire del tutto dal disco, oscurandolo così nuovamente.
Spettacolo impossibile da ammirare, dicevamo, a meno di non trovarsi a bordo di un satellite che corre più veloce della Luna. Come Sdo, il Solar Dynamics Observatory. Nella prima parte del filmato che vedete qui sopra – il primo transito – il telescopio spaziale della Nasa si sta spostando, rispetto all’asse Sole-Terra, a circa 3 km/s: dunque tre volte più veloce di quanto non faccia la Luna. Superandola, la vede così oscurare il Sole in un senso.
Nella seconda parte, invece, trovandosi a percorrere un arco diverso della propria orbita attorno alla Terra (vedi animazione qui a fianco), la velocità di spostamento di Sdo, sempre rispetto all’asse Sole-Terra, diventa minore. E la Luna sopravanza, offrendo così il bis – seppure in senso inverso – alla fotocamera Aia (Atmospheric Imaging Assembly), sensibile agli ultravioletti, a bordo della sonda Nasa.