STELLE MASSICCE NELLA VIA LATTEA

Formazione stellare: Sofia in prima fila

Fondamentale l’utilizzo della camera a infrarossi di questo telescopio volante. I ricercatori credono che una delle stelle osservate possa essere eccezionalmente grande: si stima che abbia la massa equivalente di cento soli

     02/04/2019

In questa immagine della Sloan Digital Sky Survey, lo spettacolo di luci cosmiche innescato dalla formazione di stelle massicce nella “culla stellare” W51. Crediti: Nasa/Sofia/Lim and De Buizer et al. and Sloan Digital Sky Survey

Gli astronomi hanno utilizzato il telescopio volante Sofia (Stratospheric Observatory for Infrared Astronomy) – montato su un Boeing 747 – per studiare il processo di formazione stellare di stelle massicce nella nube molecolare W51. Localizzata a 17mila anni luce da noi, questa gigantesca nube composta principalmente di idrogeno offre agli astronomi un perfetto laboratorio spaziale per studiare come le stelle giganti si formano nella Via Lattea.

La sensibile camera a infrarossi Forcast (Faint Object infraRed CAmera) a bordo del telescopio stratosferico si è resa indispensabile per osservare la luce di queste stelle altrimenti invisibili non solo ai nostri occhi, ma anche ad altri telescopi. Il team di ricerca ha sbirciato all’interno della densa nube catturando uno spettacolo pirotecnico innescato dalle stelle in via di formazione.

Questo particolare tipo di stelle, cioè quelle massicce (molte volte più grandi del Sole), è raro e rappresenta circa l’un per cento delle stelle conosciute, ma la loro potenza può influenzare la vita all’interno delle galassie che le ospitano.

«È la migliore risoluzione attualmente disponibile utilizzando le lunghezze d’onda della luce a infrarossi», dice Wanggi Lim, scienziato della Universities Space Research Association presso il Sofia Science Center. L’immagine «non solo rivela aree che prima non eravamo in grado di osservare, ma è fondamentale per comprendere le proprietà fisiche e l’età delle stelle».

Per creare questa immagine, i dati di Sofia sono stati uniti a quelli dei telescopi spaziali Spitzer (Nasa) ed Herschel (Esa). I ricercatori ipotizzano che una delle stelle osservate possa essere eccezionalmente grande: si stima che abbia una massa equivalente a quella di 100 soli. Se le osservazioni future confermano che si tratta davvero una singola, colossale stella, piuttosto che più diverse stelle raggruppate insieme, sarebbe una fra le più grandi nella nostra galassia.