Strano a dirsi ma quando il rover Curiosity della Nasa atterrò su Marte, nel 2012, portò con sé gli occhialini da eclissi. I filtri solari sulla sua Mast Camera (Mastcam) permettono infatti di fissare direttamente il Sole e nelle ultime settimane, Curiosity ne ha fatto buon uso inviandoci alcune spettacolari immagini di eclissi solari causate dalle sue due lune, Phobos e Deimos.
Phobos, che ha una larghezza di 26 chilometri, è stato fotografato il 26 marzo 2019 (corrispondente al sol 2.359). Deimos, che è largo circa 16 chilometri, è stato fotografato il 17 marzo 2019 (Sol 2350).
Phobos non ha coperto completamente il Sole, quindi l’eclissi è da considerarsi anulare. Mentre poiché Deimos è molto piccolo rispetto al disco del Sole, più che di eclissi sarebbe meglio parlare di transito della luna davanti al Sole.
Oltre a catturare le due lune di passaggio davanti al Sole, una delle telecamere di navigazione di Curiosity (Navcams) ha osservato l’ombra di Phobos il 25 marzo 2019 (Sol 2358). Mentre l’ombra della luna passava sul rover durante il tramonto, momentaneamente ne ha oscurato la luce.
In passato, le eclissi solari sono state viste molte volte sia da Curiosity che dagli altri rover. Oltre ad essere veramente cool – chi non ama guardarsi un’eclissi? – questi eventi hanno anche un ritorno scientifico, aiutando i ricercatori a comprendere le orbite delle lune attorno a Marte.
Prima che i rover Spirit e Opportunity sbarcassero, nel 2004, c’era un’incertezza molto maggiore nell’orbita di ogni luna, riferisce Mark Lemmon della Texas A & M University, College Station, co-investigator della Mastcam di Curiosity. La prima volta che uno dei rover ha cercato di fotografare Deimos che stava eclissando il Sole, hanno scoperto che in realtà la luna si trovava a 40 chilometri da dove si aspettavano.
«Più osservazioni nel tempo aiutano a definire i dettagli di ogni orbita. Tali orbite cambiano nel tempo in risposta all’attrazione gravitazionale di Marte, di Giove o persino di ogni luna marziana la cui gravità agisce sull’altra», ha affermato Lemmon.
Questi eventi contribuiscono inoltre a farci immedesimare nella realtà del pianeta rosso, continua Lemmon: «Eclissi, albe, tramonti e fenomeni meteorologici rendono Marte più reale, per le persone: un mondo simile ma nello stesso diverso da quello che vedono fuori; non solo il soggetto in un libro».
Ad oggi, ci sono state otto osservazioni di Deimos, nelle quali la luna ha eclissato il Sole, da parte di Spirit, Opportunity o Curiosity; mentre ci sono state circa 40 osservazioni di Phobos. C’è ancora un margine di incertezza nelle orbite di entrambe le lune di Marte, ma tale incertezza si riduce a ogni eclissi osservata dalla superficie del pianeta posso.
Altre informazioni su Curiosity si possono trovare qui.