Ultimamente Marte non sembra più così lontano, pur restando un altro mondo non facilmente raggiungibile. Grazie ai rover della Nasa, che ci hanno accompagnato in giro per il pianeta rosso, e al lander InSight, che ci sta ora regalando nuove emozioni con la sua stazione meteo sempre accessibile, le immagini del paesaggio marziano con nuvole che scorrono veloci all’orizzonte e nuove albe e tramonti che ci portano più lontani dal Sole.
Sono state pubblicate in questi giorni, sul sito della Nasa, le foto riportate qui sopra e qui sotto, scattate dal lander utilizzando la fotocamera Instrument Deployment Camera (Idc), posta sul suo braccio robotico: l’alba e il tramonto su Marte del 24 e 25 aprile 2019, corrispondente al 145esimo giorno (o sol) marziano della missione. Nell’ora locale di Marte, le fotografie sono state fatte intorno alle 5:30 e poi di nuovo verso le 6:30 del pomeriggio. Una telecamera sotto il ponte del lander ha anche catturato nuvole che si muovevano sul cielo marziano, al tramonto.
Queste immagini sono disponibili sia come versioni raw (grezze), sia con correzioni cromatiche. Sebbene sia più semplice vedere alcuni dettagli nelle versioni raw, quelle con i colori corretti mostrano le immagini come l’occhio umano le vedrebbe. Il Sole, molto più lontano da Marte rispetto a quanto lo sia dalla Terra, appare in cielo più piccolo di come lo vediamo noi dal nostro pianeta, circa due terzi.
In realtà questa è la seconda volta che InSight cattura questi eventi che si ripetono quotidianamente: la fotocamera ha fatto simili scatti anche il 2 e il 10 marzo. «È una tradizione per le missioni su Marte catturare albe e tramonti», ha detto Justin Maki, co-investigator del team scientifico di InSight e responsabile dell’imaging al Jet Propulsion Laboratory della Nasa, a Pasadena, in California.
La prima missione che ci ha regalato immagini del genere è stata il Viking 1, che catturò un tramonto il 21 agosto 1976 mentre il Viking 2 ha catturato un’alba il 14 giugno 1978. Da allora, sia le albe che i tramonti sono stati registrati anche dai rover Spirit, Opportunity e Curiosity.