Che fai tu, luna, in ciel? dimmi, che fai,
Silenziosa luna?
Così vagheggiava Leopardi nel “Canto notturno di un pastore errante dell’Asia” quasi duecento anni fa. Ma lo stesso interrogativo attraversava i secoli da molto prima, e rimane attuale fino ai giorni nostri.
Patrizia Caraveo, astrofisica di fama mondiale in forze all’Inaf, in occasione dei 50 anni dall’allunaggio ci offre uno strumento in più per ripercorrere la “storia di un’attrazione senza tempo”, come riporta il sottotitolo del suo nuovo libro Conquistati dalla Luna, pubblicato da Raffaello Cortina Editore nella collana “Scienza e Idee”, diretta da Giulio Giorello.
Un percorso che ci guida dalle prime osservazioni realistiche della superficie lunare compiute da Galileo grazie all’invenzione del cannocchiale, nel 1609, a quello che viene definito il “Rinascimento lunare” dei nostri giorni, dove si parla di tornare sulla Luna per rimanerci e – soprattutto – per sfruttarne le risorse. Tutto passando per la corsa allo spazio e alla conquista della Luna, il mitico allunaggio del 1969.
Il libro si apre con una premessa che riguarda il fascino esercitato sull’uomo dalla Luna, dove l’autrice si chiede se sia proprio vero che siamo stati noi umani a conquistare la Luna, oppure sia stata lei a conquistare noi.
Fenomeni come le eclissi lunari, o la Superluna, come pure la Luna Rossa o quella Blu, sono frutto della combinazione delle orbite del triangolo gravitazionale Sole-Terra-Luna ma, sottolinea Caraveo, non è alla meccanica celeste che pensiamo quando li osserviamo. L’attrazione dell’uomo per la Luna è qualcosa di viscerale, e infatti oltre che alla Luna vista dagli astronomi un capitolo del libro è dedicato alla Luna vista dai “sognatori”. È affascinante scoprire come il primo esploratore (di fantasia) della Luna sia stato nel 1836… Pulcinella! Ancora più incredibile è scoprire il motivo che lo ha spinto a ”partire”: quella che oggi è nota come la “Grande bufala lunare”, comparsa a puntate sul New York Sun nel 1835 a firma del giornalista Richard Adams Locke, che descriveva minuziosamente le (immaginarie) caratteristiche dell’astro e la vita dei suoi abitanti. Ecco che nasce la fantascienza, che sfrutterà a piene mani la suggestione della Luna, da Capocci a Verne.
Leopardi non poteva sapere che quelle steppe che aveva immaginato attraversate dal suo pastore errante dell’Asia sarebbero diventate la sede della base di lancio più famosa dell’Unione Sovietica: il cosmodromo di Bayqonyr. Negli anni ’60, con l’inizio della corsa verso la Luna, il racconto si sposta per svelarci episodi e retroscena della sfida tra Usa e Urss. Possiamo così scoprire la strategia e le soluzioni ingegneristiche sviluppate dall’amministrazione statunitense per portare l’uomo sulla Luna. La spiegazione ci viene direttamente dalle parole di Werner von Braun, corredata da una serie di disegni originali che illustrano il metodo per riuscire ad arrivare sulla Luna e tornare a casa. Scopriamo poi quali siano stati gli strumenti con cui i primi uomini sulla Luna hanno potuto documentare l’impresa.
Ma non solo. Quanti chilogrammi di materiale lunare sono stati raccolti durante le missioni Apollo e che fine hanno fatto? Sapevate che ci sono imprenditori che hanno dato già il via a una sorta di “lottizzazione” della superficie lunare? I prezzi più alti sono per gli appezzamenti con vista sul Mare della Tranquillità…
Insomma, se non siete tra i fortunati che si possono permettere di comprare da Elon Musk un biglietto turistico lunare, né fate parte del ristretto gruppo di artisti che il miliardario giapponese Yusaku Maezawa porterà con sé sul Crew Dragon di Space X, questa lettura potrà aiutarvi a soddisfare la vostra sete di conoscenza e, soprattutto, a cercare di capire perché l’uomo voglia tornare proprio sulla Luna.