Lo sappiamo bene: l’astronomia è uno dei campi del sapere che più affascina e attrae tutte le persone: chiunque può interrogarsi su come si è formato l’universo, o cosa accadrà quando si spengerà il Sole, o se esiste vita su altri pianeti. E tutti dovrebbero avere l’opportunità di conoscere le risposte a queste domande, almeno per quanto gli scienziati hanno scoperto finora.
L’Inaf – Osservatorio astrofisico di Arcetri ha creato un percorso che – con opportuni exhibit e plastici, soprattutto di tipo tattile – permette a persone con disabilità visiva di potere immaginare alcuni degli oggetti osservabili nel cielo. Il percorso, nato in collaborazione con l’Associazione cascinese astrofili, sarà inaugurato domani, sabato 25 maggio, a partire dalle ore 18:30. Collaboreranno all’iniziativa anche l’Associazione astronomica amici di Arcetri, l’Unione italiana ciechi e ipovedenti e lo European Gravitational Observatory. Il percorso sarà formato da diverse postazioni: globi tattili della Luna e di Marte, studiati appositamente (nell’ambito del progetto “A Touch of the Universe” dell’Osservatorio di Valencia e dell’Unione astronomica internazionale) per riprodurre al tatto l’impressione che si ha osservandoli al telescopio; modelli per illustrare la scala delle dimensioni dei pianeti del Sistema solare e quella delle loro distanze; riproduzioni tattili per spiegare la forma delle galassie; stampe 3D in scala dei più moderni telescopi e anche del telescopio storico dell’Osservatorio (il telescopio “Amici”). Gli exhibit sono stati sviluppati e realizzati ad Arcetri con la stampante 3D da Luca Carbonaro. Parte del percorso sarà dedicata all’evoluzione delle stelle, spiegata attraverso una nuova tavola a rilievo – fatta stampare appositamente dalla Federazione nazionale delle istituzioni pro ciechi – del diagramma H-R, il grafico che mette in relazione la luminosità delle stelle con la loro temperatura e colore.
Una grossa novità è il planetario tattile: una cupola di 120 cm di diametro, sviluppata e realizzata ad Arcetri da Niccolò Bucciantini e Alessandra Zanazzi con la collaborazione di Stefania Varano dell’Istituto di radioastronomia dell’Inaf di Bologna, all’interno della quale è possibile toccare le stelle, esplorando le costellazioni, proprio come le vediamo a Firenze in una limpida notte di primavera: un’esperienza immersiva, un cielo davvero a portata di mano, per sentire le costellazioni più famose. Le stelle sono riprodotte usando sfere più o meno sporgenti a seconda della luminosità apparente. I display creati per questo percorso sono pensati per essere itineranti, per consentire attività didattiche nelle scuole o dimostrazioni nell’ambito di manifestazioni culturali.
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