Sono appena passate le 19 del 2 luglio. È sceso di nuovo il buio nel deserto, la vera notte, finalmente. L’oscurità qui ad Atacama era già calata verso le 16:30, improvvisamente e per breve tempo: ci portiamo ancora addosso le sensazioni di meraviglia e soggezione per quella notte innaturale di poco fa, quando la Luna si è frapposta per pochi minuti tra noi e il Sole.
Per tutti e tre è stata la prima osservazione di un’eclissi solare totale. La giornata è iniziata con molto entusiasmo e aspettative, nonostante la levataccia: alle 5 pronti sul bus insieme agli altri partecipanti al congresso dell’Iau Solar and Stellar Magnetic Fields: Origins and Manifestations. Copiapò, la città che ci ospita, era ancora avvolta nella nebbia.
Dopo qualche ora abbiamo raggiunto il Campo Base, alle pendici dell’Osservatorio di La Silla. Un cielo limpido, azzurro profondo, come ogni singolo giorno qui nel deserto. Ma oggi era diverso. L’atmosfera nel Campo Base era carica di attesa ma festosa. Anche noi abbiamo gioito, per aver prontamente ritrovato un cellulare dei nostri disperso nella sabbia. Bancarelle dai colori accesi offrivano prodotti tipici e fiumi di birra, esaurita ben prima dell’eclissi. Tra giocolieri, ballerine, musica folk, suore fotografe che si arrampicavano sulle colline circostanti per ottenere una visuale migliore, abbiamo atteso a lungo, mentre il countdown scorreva sul megaschermo.
Applausi al primo contatto! Poco dopo le 16, il calore del Sole non è stato più lo stesso e qualche brivido ci attraversava, non sappiamo se più per il freddo o per l’emozione. Verso le 16:30, mentre le ombre divenivano più sfumate, con gli occhialini potevamo vedere uno spicchio di Sole sempre più esiguo.
Ma ecco, qualche minuto dopo la Luna ha completato il suo corso sul disco solare e repentinamente un’oscurità crepuscolare ha avvolto tutti noi e le colline circostanti, tra i gridolini di migliaia di astanti. Il chiarore della corona solare era l’unica debole fonte di luce, attorno alla Luna nera. Sono stati due minuti di puro stupore, durante i quali davanti ai nostri occhi si è manifestato uno degli spettacoli della Natura più impressionanti e maestosi che abbiamo mai potuto vedere.
Poco dopo, lo splendore del Sole ha nuovamente preso il sopravvento: una sottile ma luminosissima falce ha rischiarato tutto. Rompendo l’incanto, ha dato il via al rientro degli spettatori. L’area del Campo Base, rapidamente svuotato, è tornata ad essere un deserto.
Ripercorreremo adesso la lunga strada verso Copiapò, pienamente ripagati di tutte le ore di viaggio che ci hanno portato dall’Italia fin qui. Di certo, da oggi siamo arricchiti da immagini meravigliose che porteremo con noi a lungo, fino alla prossima eclissi di cui saremo testimoni, speriamo prestissimo! Cile 2020, chi viene con noi?
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