Alle 14:31 di sabato 13 luglio 2019, la missione Spektrum-Roentgen-Gamma (Spektr-RG) è decollata con successo dal cosmodromo di Baikonur, in Kazakistan, con un razzo Proton-M. Sono due gli strumenti a bordo del satellite: quello principale, eRosita (ROentgen Survey with an Imaging Telescope Array), sviluppato e costruito da un consorzio di istituti tedeschi supportato dalla Dlr e guidato dal Max Planck Institute for Extraterrestrial Physics Mpe, che opererà tra 0.5 a 10 keV, e il russo Art-Xc (Astronomical Roentgen Telescope X-ray Concentrator) che si concentrerà su energie più elevate, fino a 30 keV. In particolare, ricordiamo che responsabile scientifico dello sviluppo del telescopio tedesco è l’italiano Andrea Merloni, e che italiani sono anche i sette moduli che focalizzano la radiazione X, ciascuno composto da 54 specchi tubolari concentrici laminati d’oro, realizzati da una ditta di Lecco specializzata in questo campo, la Medialario.
Il satellite è ora in viaggio verso il punto lagrangiano secondo (L2) del sistema Terra-Sole, che si trova a 1.5 milioni di chilometri dalla Terra, da dove eRosita mapperà l’intera volta celeste nei raggi X “molli” (fino a 10 keV) per i prossimi quattro anni, per studiare l’energia oscura e l’universo violento. Secondo i responsabili del progetto, nel suo primo anno di osservazioni, eRosita scoprirà più nuove sorgenti di raggi X di quante ne siano state viste nell’intera storia di oltre 50 anni di astronomia a raggi X.
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