PESCA GROSSA PER L’OSSERVATORIO CHIME

Osservati otto lampi radio veloci pulsanti

La collaborazione che gestisce il radiotelescopio canadese Chime ha annunciato la scoperta di ben 8 nuovi Frb (Fast Radio Burst) che si ripetono. Finora se ne conoscevano solo due con questa caratteristica, ritenuta fondamentale per svelarne la misteriosa origine

     14/08/2019

Il radiotelescopio Chime al Dominion Radio Astrophysical Observatory in British Columbia, Canada. Crediti: Andre Renard, Chime

Lo scorso gennaio, il gruppo di ricerca canadese-statunitense Chime Frb Collaboration aveva annunciato la scoperta del secondo lampo radio veloce ripetitivo, oltre all’unico conosciuto di tale tipo fino ad allora. Ora, la stessa collaborazione ha inviato alla rivista Astrophysical Journal Letters un nuovo studio – ancora in fase di accettazione – in cui si dettaglia la rilevazione di ben otto nuovi lampi radio veloci ripetitivi, sempre grazie al radiotelescopio canadese Chime (Canadian Hydrogen Intensity Mapping Experiment), entrato da poco in piena operatività.

I cosiddetti Frb (dall’inglese fast radio burst) sono intensi impulsi radio brevissimi, nell’ordine dei millesimi di secondo o anche meno, provenienti da distanti galassie. Al momento la loro origine è sconosciuta, ma esistono diverse ipotesi a riguardo.

Come già accennato, tra le poche decine di Frb precedentemente conosciuti solo due erano ripetitivi, ritenuti dai ricercatori fondamentali per svelarne l’origine perché – al contrario dei lampi radio veloci di tipo sparadico – rendono possibili osservazioni più accurate con altri telescopi. Questo potrebbe portare in tempi rapidi a determinare il tipo di galassie da cui provengono gli impulsi radio e delineare le caratteristiche dell’ambiente cosmico in cui si formano, per risalire finalmente alla fonte ad alta energia che produce tali esplosioni.

Un supercomputer a due stadi aiuta Chime a rilevare Frb. Sulla sinistra c’è l’F-Engine, che digitalizza ogni segnale radio 800 milioni di volte al secondo, elaborando i dati in arrivo alla velocità di 13 Terabit al secondo. Sulla destra c’è l’X-Engine che riceve i dati digitali dall’F-Engine e li processa, creando “matrici di correlazione” ogni pochi secondi, che vengono quindi trasformate in mappe del cielo. Crediti: Chime

Tuttavia, sottolineano gli autori del nuovo studio, sembra che ci siano delle differenze di ampiezza tra questi lampi radio veloci ripetitivi e altri Frb non ripetitivi rilevati dallo stesso radiotelescopio, il che potrebbe indicare diversi meccanismi di emissione fra i due tipi.

Per saperne di più: