Si chiama K2-18 b, orbita attorno a una nana rossa a 111 anni luce dalla Terra, ed è la prima super-Terra in zona abitabile di cui sia stata osservata l’atmosfera. Già questa è una notizia, ma a rendere ancora più importante il risultato pubblicato oggi sulle pagine di Nature Astronomy è che in quell’atmosfera – dicono i dati spettroscopici ottenuti con la Wide Field Camera 3 del telescopio spaziale Hubble – c’è la firma dell’acqua.
A firmare l’articolo è invece un team dello University College London, guidato da Angelos Tsiaras, del quale fa parte la scienziata italiana Giovanna Tinetti, un’autorità nel campo degli esopianeti, argomento sul quale, qualche anno fa, ha anche scritto un libro divulgativo – I pianeti extrasolari, appunto – per la collana Farsi un’idea del Mulino.
Ma veniamo alla scoperta appena annunciata. K2-18 b è una “super-Terra”, dicevamo: ha una massa pari a otto volte quella della Terra ed è due volte più grande. È stata individuata per la prima volta nel 2015 e ancora non è chiaro se si tratti di un pianeta roccioso dall’atmosfera estesa o di un pianeta ghiacciato con un’alta concentrazione di acqua al suo interno.
Non è il primo esopianeta per il quale sia stata osservata l’atmosfera, ma a differenza dei precedenti – quasi tutti giganti gassosi – questo è un pianeta relativamente piccolo e si trova, appunto, in zona abitabile, ovvero a una distanza dalla stella madre tale da consentire la presenza di acqua allo stato liquido. Una scoperta dunque cruciale per comprendere meglio quale sia l’evoluzione atmosferica di pianeti potenzialmente temperati, spiegano gli autori dello studio.
Ad avvolgere il pianeta, oltre all’acqua, sembrerebbe esserci anche una quantità significativa di idrogeno. La composizione esatta dell’atmosfera non è nota, ma i modelli lasciano supporre che il vapor d’acqua possa costituirne fino al 50 per cento. Un obiettivo eccellente, sottolineano gli autori dell’articolo, per successivi studi di approfondimento sulla composizione e sul clima dei pianeti delle zone abitabili.
Per saperne di più:
- Leggi su Nature Astronomy l’articolo “Water vapour in the atmosphere of the habitablezone eight-Earth-mass planet K2-18 b“, di Angelos Tsiaras, Ingo P. Waldmann , Giovanna Tinetti , Jonathan Tennyson e Sergey N. Yurchenko