La Luna è la regina della notte, regala sempre atmosfere magiche, bellissime, strane e spesso imprevedibili, soprattutto quando è molto luminosa ed il cielo è velato da nuvole, si può assistere ad uno spettacolo più unico che raro. E per il 16 settembre la Nasa ha scelto come Apod, foto astronomica del giorno, una foto scattata proprio alla Luna mentre esibiva una bellissima corona lunare.
L’autore, o meglio, l’autrice di questo scatto è la cadorina (di Valle di Cadore) Giorgia Hofer, attiva astrofotografa, che appena due settimane fa ha visto premiata come Apod una sua foto astronomica scattata alle Tre Cime di Lavaredo.
«La corona lunare appare quando la Luna viene vista attraverso nuvole sottili», spiega Hofer. «L’effetto è creato dalla diffrazione della luce attorno a goccioline d’acqua di dimensioni tra loro simili, che formano un nuvola per lo più trasparente. Poiché la luce di colori diversi ha lunghezze d’onda diverse, ogni colore viene diffratto in modo diverso dalle gocce d’acqua. Le corone lunari sono uno delle poche fotometeore che possono essere facilmente viste ad occhio nudo».
«Nel 2014, assieme agli amici dell’associazione astronomica di Cortina, ho avuto l’onore di visitare l’osservatorio astronomico di Torino», ricorda l’autrice dello scatto, «una struttura di ricerca dell’Istituto nazionale di astrofisica. Quella sera è stata veramente magica, perché oltre a osservare i crateri lunari con il fantastico rifrattore “Morais” con uno specchio di 42 cm di diametro, c’era anche un altro fenomeno che si poteva ammirare al di fuori della cupola».
«Sopra la città di Torino la Luna di 8 giorni era davvero alta e splendente: alcune velature nuvolose giocavano a voler nascondere la Luna ma senza riuscirci, troppo poco consistenti per bloccare la prorompente luce lunare. Ma questo non fu di certo uno svantaggio, infatti si presentò di fronte a noi uno spettacolo eccezionale. Osservai infatti per la prima volta il bellissimo e raro spettacolo della pluricorona – o corona lunare. Attorno alla Luna si vedevano tanti cerchi concentrici colorati, una specie di arcobaleno circolare. Sembrava che un occhio gigante osservasse la città dall’alto».