L’Istituto nazionale di astrofisica partecipa alla Maker Faire Rome, European Edition, che si svolge alla Fiera di Roma dal 18 al 20 ottobre 2019. La Maker Faire Rome, con le sue 105mila presenze registrate nell’edizione del 2018, è il più grande evento di innovazione al mondo, celebrazione annuale del cosiddetto “Maker Movement” all’insegna di creatività e inventiva nel mondo dell’Ict, della robotica e dell’automazione. Dal 2006, anno in cui è nata a San Francisco, la Maker Faire è l’occasione giusta per gli innovatori del terzo millennio per incontrarsi, mostrare i propri progetti e condividere il sapere tecnologico e artigiano legato al mondo hi-tech.
«L’innovazione, come parte di un più ampio processo di valorizzazione della ricerca, è una delle missioni istitutive del nostro Ente», dice Corrado Perna, chief policy officer e responsabile della valorizzazione della ricerca dell’Inaf. «Siamo quindi presenti alla Maker Faire per affermare questo principio nella prospettiva di open innovation che contraddistingue da sempre questo evento».
Nell’edizione 2019, la Maker Faire Rome ospiterà lo spazio “Makers for Space” (all’interno del Padiglione 7), un’ampia sezione dedicata al settore aerospaziale, gestita dalla British Interplanetary Society. Tema principale di questa area espositiva sarà l’esplorazione di Marte e l’avvento dei prossimi avamposti marziani, dove la “makers attitude” sarà la normalità nei prossimi anni, per trovare soluzioni a problemi sicuramente nuovi e inattesi.
«In questo palcoscenico esclusivo e sfidante si esibiranno i nostri ricercatori, divulgatori, tecnici e collaboratori per tutto il weekend, in puro spirito astro-maker», promette Livia Giacomini, coordinatrice della partecipazione Inaf. «Condivideremo con i visitatori idee ed esperimenti nati e cresciuti nel mondo dell’astrofisica con obiettivi legati alla ricerca pura o applicata. Ma anche progetti mirati a un approccio innovativo della divulgazione e della didattica della scienza».
Lo “Spazio Inaf” vede la partecipazione di diverse sedi dell’Istituto di nazionale di astrofisica situate a Roma, Padova, Trieste e Milano, nonché la collaborazione di enti, associazioni e aziende con cui i ricercatori collaborano quotidianamente sul territorio.
Si parte da progetti prettamente scientifici, in cui le nuove tecnologie sono al servizio della ricerca e della scienza di frontiera. Il primo, presentato dall’Inaf di Milano in collaborazione con il Progetto Opticon, riguarda l’olografia e le sue potenzialità, messe in evidenza nell’exhibit “Elementi olografici per dispositivi a realtà aumentata e non solo”. Con “Dalle stelle alla digitalizzazione della Biblioteca Vaticana”, organizzato dall’Inaf di Roma in collaborazione con la Biblioteca Vaticana, si scoprirà poi come antichi e preziosi manoscritti siano stati salvati nel formato tipico dei dati utilizzato da chi studia le stelle.
Per la gioia dei più piccoli e di chi si occupa di didattica, verranno inoltre presentati alcuni progetti in cui le nuove tecnologie vengono utilizzate per attrarre le nuove generazioni all’astrofisica e raccontare la scienza in modo coinvolgente e innovativo. Come accade per “Walking on the Moon”, il tappeto lunare realizzato dall’Inaf di Padova che, grazie alla realtà aumentata, permette ai visitatori di visualizzare in 3D, sul proprio cellulare, crateri, razzi e moduli lunari. O come i visori di realtà virtuale di “Looking Ahead!” che, grazie ai contenuti prodotti dall’omonimo progetto europeo, permettono un tuffo nello spazio più profondo, tra buchi neri e supernove. Per viaggiare invece tra i pianeti del Sistema solare, l’associazione Speak Science, in collaborazione con l’Inaf di Roma e il Dipartimento di matematica e fisica dell’Università Roma Tre, propone “Pianeti in una stanza”, il proiettore sferico low cost che permette di simulare stelle e pianeti a basso costo grazie a un kit realizzato con stampe 3d e materiali riciclati. Si parla invece di esopianeti e di vita aliena nell’exhibit “Gelato o lessato?” organizzato dall’Inaf di Trieste dove, con pochi semplici elementi e un Arduino, si potrà rispondere alla domanda se, tra le migliaia di pianeti scoperti negli ultimi venti anni, ce ne sia qualcuno che possa ospitare la vita. Sempre di vita aliena si parla con l’Istituto di farmacologia traslazionale del Cnr che, in collaborazione con l’Inaf di Roma e l’associazione Speak Science, invita i partecipanti a costruire il “MicroSmartScope”, un semplice microscopio fai-da-te sviluppato con il proprio cellulare, e a diventare un astro-biologo in erba, fotografando varie forme di vita.
Completano l’offerta Inaf alla manifestazione conferenze e workshop, in cui i ricercatori dell’Istituto si confronteranno con il pubblico per raccontare le proprie esperienze da maker. Iniziano Agatino Rifatto e Gianluigi Filippelli, mostrando agli insegnanti come il videogame Kerbal possa essere usato per fare didattica e divulgazione della scienza nel workshop “Kerbal per insegnanti” (workshop WS45, venerdì 18 alle ore 15:00, room 9 pav. 9). Prenderà poi il testimone Michele Maris, raccontando la sua esperienza di astro-maker nella conferenza dal titolo “Divulgazione scientifica con tecnologie Maker” (evento T41, sabato 19 ottobre dalle 16.45, stage 6 pav. 6). Angelo Antonelli parteciperà alla conferenza “Mondi alieni, come scovarli” (sabato 19 ottobre alle 16.30, corner Asi pav. 7, B15, 16, 17, 18) e finirà Livia Giacomini, che in “Pianeti in una stanza: come usarlo” monterà e userà il kit insieme a insegnanti e pubblico interessato (workshop WS25, domenica 20 dalle ore 11:00, room 9 pav. 9).