La missione Lucy della Nasa, guidata dal Southwest Research Institute, ha completato con successo la critical design review (Cdr), facendo un ulteriore passo in avanti verso il lancio, previsto nel 2021. L’obiettivo di Lucy sarà quello di esplorare gli asteroidi troiani, una popolazione di antichi piccoli corpi che condividono l’orbita con Giove, situati in corrispondenza di alcuni punti di equilibrio del sistema Sole-Giove, chiamati punti di Lagrange (in particolare, L4 e L5), caratterizzati dal fatto che la risultante tra l’attrazione gravitazionale complessiva esercitata da questi due corpi celesti e la forza centrifuga apparente è nulla. Con il superamento della Cdr, il satellite è sulla buona strada per iniziare un viaggio di 12 anni, lungo 6 miliardi di chilometri, che lo porterà a visitare sette asteroidi da record: un asteroide principale e sei troiani.
«Gli asteroidi troiani sono i resti del Sistema solare primordiale, veri e propri fossili del processo di formazione del pianeta», spiega Harold Levison, PI della missione. «Possiedono indizi vitali per decifrare la storia del nostro Sistema solare. Lucy, come il fossile dell’antenato dell’umanità da cui prende il nome, rivoluzionerà la comprensione delle nostre origini».
La Cdr è stata un’importante pietra miliare della missione. Un gruppo indipendente di scienziati, tra i quali membri della Nasa e di diverse organizzazioni esterne, ha valutato tutti gli aspetti della missione: il satellite con il suo carico utile strumentale, l’hardware e il software di volo, l’ingegneria dei sistemi, l’affidabilità della missione, i sistemi di terra e la missione scientifica nella sua globalità. Questa tappa segna la fine della fase di progettazione di Lucy e il passaggio alla costruzione del satellite e degli strumenti che esploreranno i diversi asteroidi troiani.
«La capacità di Lucy di raggiungere così tanti obiettivi implica che non solo riusciremo a dare il primo sguardo ravvicinato a questa popolazione inesplorata, ma saremo anche in grado di studiare per comprendere perché gli asteroidi appaiono così diversi», ha dichiarato Cathy Olkin. «La missione fornirà uno sguardo ineguagliabile sulla formazione del nostro Sistema solare, aiutandoci a capire la fonte di sostanze volatili e organiche sui pianeti terrestri e l’evoluzione del sistema planetario nel suo insieme».
Ora che la missione di Lucy ha superato la Cdr, inizierà la costruzione. Mentre la Lockheed Martin sta costruendo il satellite, il Goddard Space Flight Center, il Johns Hopkins University Applied Physics Laboratory e l’Arizona State University costruiranno una suite di strumenti di imaging e di mappatura complementari, per sondare in remoto questa enigmatica popolazione di asteroidi.
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