Dopo quella ripresa dal telescopio spaziale Hubble lo scorso ottobre, ecco un’immagine ancora più ravvicinata e nitida della cometa interstellare 2I/Borisov, catturata da quattro astronomi dell’università statunitense di Yale con il telescopio Keck alle Hawaii.
2I/Borisov, avvistata per la prima volta la scorsa estate, continua ad avvicinarsi alla Terra e raggiungerà il punto di approccio più vicino – circa 300 milioni di chilometri – all’inizio di dicembre. I ricercatori ritengono che la cometa si sia formata in un altro sistema stellare, per poi essere espulsa nello spazio come conseguenza di una quasi-collisione con un pianeta del suo sistema originale.
Secondo gli autori della foto, la coda della cometa come appare nella nuova immagine è lunga quasi 160mila chilometri, una dimensione pari a 14 volte il diametro terrestre, tanto per avere un’idea. Mano a mano che si avvicina al Sole, il nucleo solido della cometa – largo solo un chilometro e mezzo circa – evapora, rilasciando gas e polveri fini, che vanno a comporre il lungo strascico.
La visita di questa cometa extrasolare è un momento particolarmente interessante per i ricercatori, in quanto hanno la possibilità di ottenere informazioni sugli elementi costitutivi dei pianeti in sistemi diversi dal nostro.
Guarda l’intervista ad Albino Carbognani realizzata lo scorso settembre: