La Nasa pubblica ogni giorno, in un apposito sito web, l’Astronomy Picture Of the Day: l’immagine astronomica del giorno. Ne riproponiamo spesso anche qui su Media Inaf, ma è abbastanza raro che riguardino scenari e panorami a noi vicini e familiari, come avviene invece per quella di oggi, 4 dicembre 2019.
Dal privilegiato piedistallo di Capo Spartivento, che segna l’estremo confine sud dell’isola di Sardegna, una straordinaria fotografia immortala cielo e terra in un abbraccio prospettico davvero elettrizzante. Si vede infatti una tipica cellula temporalesca che rilascia un fulmine, molto esteso e ramificato, che arriva a toccare il tratto di mare tra la Sardegna e l’Algeria chiamato Canale di Sardegna. In realtà il fulmine è più di uno, perché durante l’esposizione – nemmeno tanto lunga: 25 secondi, Iso 3200, f2.8 a 14mm, con una Sony A7rII – se ne sono susseguiti almeno due, che sono andati a comporre una specie di abbacinante albero di luce. Fosse stato solo per i fulmini sul mare, sarebbe venuta fuori una bella foto ma, dopotutto, non così rara ed eccezionale. C’è però, come vedete, molto altro.
È impossibile, infatti, distogliere lo sguardo dalla maestosità della Via Lattea proprio sopra la tempesta. Con un piccolo sforzo di immaginazione, sembra proprio che sia la nostra galassia, come fosse la mano di Giove Pluvio, a scagliare il fulmine e scatenare la tempesta sulla placida distesa acquea del Mediterraneo.
L’immagine, sebbene pubblicata oggi, è stata scattata all’inizio del mese di giugno del 2019, di conseguenza la configurazione del cielo notturno era allora profondamente diversa da quella odierna. La descrizione della Nasa non ne fa menzione ma, per uno strano caso del destino, Giove è proprio lì sopra a fare l’astro più luminoso di quel magico cielo e sembra davvero “armare” e sorvegliare il temporale.
La costellazione dello Scorpione, tipica del cielo estivo, è invece completamente oscurata dalle nubi, fatta eccezione per Antares, stella luminosissima che riesce a squarciare il velo delle nuvole in basso a destra di Giove, mentre la coda dell’immenso animale zodiacale giace proprio dietro l’intreccio dei fulmini, in corrispondenza della stessa Via Lattea. Dalla parte opposta della galassia si può scorgere, molto meno appariscente ma comunque primo in magnitudine in quella zona, anche Saturno.
Il fotografo – niente affatto “per caso” – è il cagliaritano Ivan Pedretti, già conosciuto per premi internazionali vinti proprio immortalando la Via Lattea all’incirca nello stesso punto. «Ero lì per scattare foto alla nostra galassia, quella notte le luci fuori dal faro erano spente in modo da consentire a me e ad altri due amici di prendere la Via Lattea con il Faro, per ripetere una foto che ho fatto nel 2013 con la quale ho vinto un premio importante. Poi quando abbiamo finito i nostri scatti in lontananza ho visto un fulmine, c’è stato un temporale, al largo della costa dell’Algeria, quindi siamo andati a una certa distanza dal faro e, colpo di fortuna, ho preso solo un fulmine al centro galattico, grazie alle nuvole basse», racconta Pedretti a Media Inaf.
C’è da dire che il cielo notturno della zona di Chia e Capo Spartivento è tra i migliori che si possano ottenere in Sardegna e in tutta Italia che, purtroppo, tanto soffre l’inquinamento luminoso. Fortunatamente, questo antipatico fenomeno antropico in Sardegna è ancora abbastanza limitato, ed esistono zone con un cielo molto pulito, specie in Ogliastra, sui monti del Gennargentu e, per l’appunto, nel Sulcis. La nitidezza della foto, d’altra parte, parla da sola.