Due immense organizzazioni internazionali osserveranno l’universo agli antipodi dello spettro elettromagnetico: la Ska Organization (Skao) nelle onde radio e l’Osservatorio Cherenkov Telescope Array (Ctao) nei raggi gamma.
Skao e Ctao condividono molte caratteristiche: sono grandi collaborazioni internazionali e con vari paesi membri in comune, che comprendono molte nazioni in Europa ma anche organizzazioni astronomiche in Australia e Sudafrica. Come Ska, che avrà radiotelescopi proprio in Australia e in Sudafrica, anche i telescopi del Ctao saranno installati in due diversi continenti: in Cile e a La Palma nelle Isole Canarie. Skao e Ctao inizieranno a fare scienza entro pochi anni l’uno dall’altro. Entrambi hanno anche iniziato le transizioni sul fronte governativo: Skao sta diventando un’organizzazione intergovernativa (Igo), mentre Ctao un consorzio europeo per le infrastrutture di ricerca (Eric).
Ora è giunto il momento di una più stretta e attiva collaborazione. È stato infatti appena confermato che Ska e Ctao firmeranno un memorandum d’intesa (Memorandum of Understanding, Mou) per facilitare una maggiore condivisione delle conoscenze e delle competenze nei settori dell’ingegneria, scienza, tecnologia e amministrazione.
«Sia Ska che Cta stanno spingendo al massimo la tecnologia, la scienza e la logistica, e alcune delle sfide che stanno affrontando sono comuni a entrambi i progetti», dice Simon Berry, director of strategy di Ska. «Il Mou formalizza il nostro rapporto, in modo da poter continuare a imparare dalle reciproche esperienze e condividere le competenze a beneficio di entrambi gli osservatori».
«In quest’epoca di astronomia multimessaggera, stringere alleanze con gli osservatori operativi su tutto lo spettro elettromagnetico è fondamentale per raggiungere gli obiettivi comuni e per ampliare la nostra comprensione dell’universo», dice Federico Ferrini, direttore del Ctao.«La collaborazione Ctao-Skao è stata una scelta ovvia per via delle nostre vaste somiglianze, e non vediamo l’ora di collaborare».
«Si tratta di due grandi progetti internazionali in cui l’Istituto nazionale di astrofisica ha un ruolo leader», dice il presidente dell’Inaf Nichi D’Amico, «e che vedono un forte interesse del nostro governo che ha presieduto i negoziati per la fondazione delle rispettive organizzazioni internazionali. È per noi motivo di soddisfazione celebrare la stipula di questo accordo».
Tra gli osservatori Ska e Cta ci sono anche interessanti aree di sinergia scientifica. Sia le onde radio che i raggi gamma rappresentano uno strumento per sondare l’universo violento e variabile, e quindi per studiare i nuclei galattici attivi, le sorgenti transienti come i lampi gamma e i lampi radio veloci, l’accrescimento in oggetti compatti e le controparti elettromagnetiche delle onde gravitazionali.
Come osservatorio a raggi gamma ad altissima energia, il Cta è una delle numerose strutture di prossima generazione dedicate ad altre lunghezze d’onda o a messaggeri cosmici (come i neutrini o le onde gravitazionali, le cui osservazioni non si basano su fotoni) che saranno complementari a Ska. Le osservazioni coordinate tra tali strutture potranno fornire un quadro più completo delle sorgenti celesti e dei fenomeni astronomici, con un conseguente notevole aumento delle scoperte scientifiche.
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