Ieri, giovedì 30 gennaio, il Senato della Repubblica ha approvato il disegno di legge, d’iniziativa del governo, sulla ratifica ed esecuzione della Convenzione istitutiva dell’osservatorio Square Kilometre Array, fatta a Roma il 12 marzo 2019. Tale convenzione prevede un finanziamento dello Stato italiano di 12 milioni all’anno per 10 anni – che il governo italiano renderà disponibile all’organizzazione – per le spese di costruzione, e di un milione all’anno, a partire dall’anno 2030, per le spese di gestione, da destinare all’Istituto nazionale di astrofisica, per far fronte all’obbligo di contribuzione allo Square Kilometre Array (Ska).
«L’Inaf partecipa al progetto sin dalla sua fondazione», ricorda Nichi D’Amico, presidente dell’Istituto nazionale di astrofisica, «con un indiscutibile contributo in termini di scienza, sviluppo tecnologico e partecipazione industriale. Di recente la collaborazione Ska, che al momento fa capo a una società di diritto britannico, ha approvato il disegno tutto italiano del cosiddetto “low frequency array”, che prevede l’installazione di un centinaio di migliaia di antenne in Australia. Lo sviluppo delle antenne “mid” – che andranno invece installate in Sud Africa – vede anch’esso un forte interesse della nostra comunità scientifica, e il coinvolgimento di aziende italiane già nella fase di sviluppo dei prototipi».
«Adesso sono di fondamentale importanza le attività di R&D interne all’Inaf, necessarie per capitalizzare il ritorno per il Paese del contributo governativo all’Organizzazione in termini scientifici, industriali e di sviluppo di tecnologie innovative», aggiunge D’Amico. »Siamo riconoscenti al governo, in particolare il Maeci e il Miur, per l’attenzione che sta ponendo a questa iniziativa».