A quasi due mesi dalla caduta del bolide del 1° gennaio 2020 che ha portato al ritrovamento della meteorite Cavezzo (Modena), questa mattina migliaia di persone in tutta Italia hanno potuto assistere a un fenomeno molto raro: un bolide diurno. Ecco una prima ricostruzione del fenomeno in base ai dati raccolti dal progetto Prisma.
Erano le 09:30:34 ora di Greenwich (le 10:30:34 dei nostri orologi), quando un brillante bolide di colore bianco ha solcato i cieli italiani seguendo una traiettoria approssimativamente da sud-ovest verso nord-est. Il bolide era molto luminoso, perfettamente visibile anche in pieno dì, nonostante la luce del Sole.
Immediatamente il form per la segnalazione dei bolidi del progetto PRISMA, coordinato dall’Inaf, è stato preso d’assalto e in breve tempo sono giunte decine di segnalazioni visuali, mentre sui social comparivano immagini e video del bolide ripresi sia dall’Italia sia dalla vicina Croazia.
Purtroppo, durante il giorno le camere all-sky della rete Prisma non sono in modalità presa dati, perché con la luce solare ci sarebbero tantissimi falsi positivi. Tuttavia è possibile ricavare a grandi linee la traiettoria che il bolide ha percorso sulla superficie terrestre triangolando direttamente le testimonianze visuali.
Ed è quello che è stato fatto in queste ore dal team di Prisma. Il risultato – preliminare – è nell’immagine a fianco. Il bolide ha percorso una traiettoria moderatamente inclinata sulla superficie terrestre, circa 50°. I testimoni visuali lo hanno visto percorrere le coste dell’ex Jugoslavia, approssimativamente da sud-est verso nord-ovest. Nella parte finale della traiettoria il bolide ha subito due esplosioni, effetti della frammentazione del meteoroide originario, e nel cielo, per un paio d’ore, è rimasta visibile una piccola nube di colore biancastro.
Il bolide è stato anche rilevato dallo spazio. Infatti i satelliti militari statunitensi hanno rilevato un’esplosione in atmosfera alle 09:30:34 Ut, alle coordinate 45,7° N, 11,5° E ossia circa sulla verticale di Thiene. Da questi dati satellitari, la quota dell’esplosione del bolide risulta di circa 34,5 km con una velocità del meteoroide, al momento dell’esplosione, di 21,5 km/s. L’energia sviluppata risulta di circa 0,34 kt (1/50 della bomba atomica di Hiroscima), compatibile con un meteoroide roccioso di circa 1,5 metri di diametro.
Viste le dimensioni è molto probabile che qualche frammento sia arrivato al suolo, ma con le sole testimonianze visuali non è possibile individuare l’esatto punto di caduta. Se vogliamo il fenomeno di stamattina è, in scala minore, simile al bolide di Cheliabinsk, caduto in Russia il 15 febbraio 2013. In quest’ultimo caso, però, si trattava di un piccolo asteroide di circa 10 metri di diametro e gli effetti sono stati ben maggiori.
Aggiornamento del 29.02.2020: avvalendoci dei dati resi disponibili dai satelliti militari statunitensi e includendo anche osservazioni visuali dall’ex Jugoslavia, abbiamo affinato l’orario dell’evento (inizialmente avevamo riportato 09:35:25 UT) e l’immagine con la traiettoria del bolide. Fonte: progetto Prisma
Qui di seguito il video che il ciclista Mauro Conforti ha gentilmente condiviso con Media Inaf, registrato dalla cam della sua mountain bike mentre si trovava nei dintorni di Matelica (MC):